18 Settembre 2023
Fonte: Boursier
Il governo ucraino ha annunciato lunedì la rimozione di sei viceministri della Difesa, in un radicale riassetto voluto dal presidente Volodymyr Zelensky. Questa mossa segue l'anticipato allontanamento del ministro della Difesa Oleksii Reznikov, coinvolto in un caso di corruzione all'interno del ministero. A prendere il suo posto è Rustem Umerov, precedentemente a capo del Fondo statale ucraino.
La rimozione di sei viceministri segna il primo atto ufficiale di Umerov, evidenziando la volontà di apportare cambiamenti significativi alla struttura del ministero. Tra i rimossi figura Hanna Maliar, figura chiave nel ministero per le informazioni e gli aggiornamenti sull'invasione russa in corso e sulla controffensiva ucraina.
Il nuovo ministro della Difesa, Rustem Umerov, ha commentato l'avvenuto licenziamento su Facebook: "Riavvio. Abbiamo iniziato. Continuiamo. Il Ministero continua a lavorare come sempre". Gli esonerati includono Gavrylov Volodymyr Valerianovych, Rostyslav Teodoziyovych Zamlynsky, Hanna Vasylivna, Sharapov Denis Olexandrovych, Andriy Vitaliyovych Shevchenko e Deinega Vitaly Olegovych. Inoltre, Vashchenko Kostyantyn Oleksandrovych è stato rimosso dalla carica di Segretario di Stato del Ministero della Difesa dell'Ucraina.
Parallelamente a queste importanti riforme, è emerso un caso di corruzione legato alla coscrizione. Un ex-diacono di Odessa è stato arrestato con l'accusa di aver accettato tangenti per agevolare la fuga di uomini che cercavano di eludere la leva militare, travestendoli da missionari e consentendo loro di lasciare il paese. L'Sbu, il Servizio di sicurezza ucraino, ha rivelato che l'ex-diacono era affiliato alla Chiesa ortodossa ucraina e aveva facilitato la fuga di almeno sei persone verso vari paesi dell'Unione Europea. Negli ultimi tempi, Zelensky ha espresso ferme condanne verso coloro che si lasciano corrompere in Ucraina e coloro che cercano di eludere la coscrizione mediante pagamenti.
Il sospetto, come affermato dall'Sbu, aveva compilato elenchi di presunti missionari che avrebbero dovuto viaggiare all'estero a nome del leader della diocesi e della comunità religiosa, con l'obiettivo di diventare sacerdoti.
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