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Nave russa attaccata da droni ucraini: all’Occidente non resta altra arma che il terrorismo?

Mentre al fronte l'esercito ucraino viene decimato, i media nazionali esultano per gli atti di terrorismo compiuti nel Mar Nero

05 Agosto 2023

Kiev, nave russa attaccata da droni ucraini: all’Occidente non resta altra arma che il terrorismo?

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SCRITTI BELLICI

All’Occidente non resta altro che il terrorismo?

I media nazionali gioiscono per gli attacchi a navi russe nel Mar Nero. L’esercito ucraino, composto da circa 400.000 effettivi all’inizio della guerra, ha perso circa 300.000 unità. “Effettivi, unità”: parole che mascherano l’orrore: 300.000 giovani hanno perso la vita, altri 40.000 circa sono stati gravemente feriti o mutilati.

Mentre Joe Biden afferma che l’Ucraina ha vinto la guerra, la realtà, la Verità, è che all’Occidente non resta altra arma che il terrorismo.

Gli Stati Uniti hanno orchestrato tutto questo, ma l’Unione Europea lo ha avallato.

Ho orrore della guerra, provo un malessere fisico quando guardo i reportage di Vittorio Rangeloni. Città distrutte in cui vagano esseri umani privati di tutto. Sono stato più volte in Ucraina, una volta a Donetsk, nel Donbass: nel 2012 – prima di Euromaidan 2014 – era una città allegra, piena di giovani.

Ascolto il Giudice Andrew Napolitano che intervista il Colonnello Douglas MacGregor: parlano della disfatta militare della NATO, di come il progetto americano di destabilizzare la Russia rischi invece di destabilizzare l’Europa.

Tutto questo mentre si rischia una guerra in Niger, per i medesimi interessi geopolitici che hanno animato l’azione degli Stati Uniti in Ucraina.

La guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali: il tempo in cui i Costituenti scrissero l’Articolo 11 della nostra Costituzione è lontano, dimenticato.

Se il fine delle élite – sempre più manifesto – è quello di spaventarci per indurci ad accettare passivamente il disegno neomalthusiano di riduzione della popolazione, siamo a buon punto. Sfido chiunque a mantenere un’aspettativa positiva del futuro: io vedo tutto nero.

I nostri governanti mi appaiono come burattini manovrati da Washington, le decisioni più importanti in materie come la salute pubblica, la guerra, l’approvvigionamento energetico, la transizione ecologica, l’immigrazione, la gender culture e la cancel culture sono assunte da tecnocrati che rispondono ai loro finanziatori. L’informazione si è trasformata in mistificazione e propaganda e mai come ora la politica è un balletto su musiche decise dal capitale.

La tromba d’aria annunciata per ieri non si è abbattuta su Milano: era già passata. In maniera analoga, la rivoluzione dei tecnocrati paventata da molti non arriverà: è già passata e ha distrutto le nostre fragili democrazie, anche se molti di noi faticano ad ammetterlo.

No, non sarà Donald Trump a salvarci e meno che mai gruppi di nostalgici animati dalla fede in Dio.

Il mondo è cambiato per sempre. Io stesso sono una reliquia, con la mia fede nello Stato di diritto, nel contratto sociale, nelle istituzioni democratiche. Non c’è più sostanza, è rimasto uno scheletro vuoto. I vermi ne hanno mangiato la carne e il peggior Presidente della Storia repubblicana è rimasto a raccontarci che nulla è cambiato quando persino il Papato è stato usurpato da un eretico argentino.

“Si sta come d’autunno

sugli alberi le foglie”.

di Alfredo Tocchi, 5 agosto 2023

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