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Ponte abbattuto in Cecenia: ora si scopre che sono stati gli ucraini

Alla fine la verità viene a galla...

14 Luglio 2023

Ponte abbattuto in Cecenia: ora si scopre che sono stati gli ucraini

Fonte pixabay

Diceva il filosofo stoico Lucio Anneo Seneca che la verità, quanto più la sommergi, tanto più torna prepotentemente a galla. Questo teorema sembra valere anche in relazione alla guerra e alle troppe menzogne che sono state fatte finora impunemente circolare a opera della fabbrica della propaganda atlantista. La quale senza dignità continua continua in maniera caricaturale e fumettistica a dipingere la Russia di Putin come il regno del male, come il nuovo Reich hitleriano che ha preso il sopravvento e rispetto al quale naturalmente la civiltà del dollaro rappresenta per definizione il bene, il lord protettore, la civiltà delle buone maniere. Lungi da noi cadere nel fanatismo posto, quello di chi celebra la Russia di Putin come la nuova Gerusalemme e la patria del bene, con ciò stesso cadendo nell'errore opposto a quello di cui si diceva poc'anzi. Ebbene, Tra le tante menzogne messe in circolazione dall'industria della propaganda a stelle e strisce vere anche quella legata al ponte in Crimea, che secondo i propagandisti per professione sarebbe stato fatto saltare dai russi stessi. In ciò era per avvisarsi, sempre secondo i monopolisti del discorso, la perfidia allo stato puro della Russia di Putin, stato canaglia che non manca mai di manifestare la propria crudeltà. Peccato che ora la verità sia emersa e abbia restituito un quadro diametralmente opposto a quello finora propagandato dall'ordine del discorso liberal-atlantista. Scopriamo infatti che il ponte in Crimea fu fatto saltare terroristicamente dall'Ucraina stessa, dunque dalle guarnigioni del guitto Zelensky, attore Nato, squallido fantoccio manovrato da Washington e nemico giurato del proprio popolo e dell'interesse dell'Ucraina. Insomma, le cose stanno ancora una volta in maniera diametralmente opposta a come vengono raccontate dai monopolisti del discorso e dagli araldi dell'imperialismo a stelle e strisce.

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