11 Giugno 2023
Unabomber (Theodore Kaczynski), fonte: Twitter @ultimoranet
Theodore "Ted" Kaczynski, noto come "Unabomber", è morto in una prigione federale. In carcere dal 1996 ed oggi 81enne, Unabomber è stato protagonista tra il 1978 e il 1995 dell'uccisione di tre persone e ventitré feriti tramite l'invio di pacchi postali esplosivi a numerose persone, principalmente accademici, uomini d'affari, civili e scienziati, quest'ultimi considerati un pericolo per il progresso tecnologico e con l'obiettivo dichiarato di provocare il collasso "dell'ordine sociale moderno". Kaczynski è stato trovato morto intorno alle 8 del mattino di sabato 10 giugno in una prigione federale in North Carolina in cui era stato trasferito dopo aver trascorso due decenni in una prigione in Colorado.
Unabomber è stato arrestato nel 1996 in una baracca isolata fuori Lincoln, nel Montana dove venne trovato in uno stato a dir poco trascurato, dopo anni di indagini dell'FBI che all'interno dell'abitazione vi trovò una bomba e gli originali del suo manifesto di 35.000 parole che inviò alla stampa nel 1995 che il Washington Post ed il New York Times furono costretti a pubblicare. Il titolo: "La società industriale e il suo futuro". I familiari fecero una soffiata decisiva all'intelligence, la cui ricerca del bombarono costò tantissimi denari, la caccia all'uomo più costosa nella storia della nazione.
All'interno del manifesto diversi passaggi su come la società moderna secondo l'ex matematico, stesse portando in vita un senso di impotenza e di alienazione. Kaczynski viveva in un capanno di compensato e carta da imballaggio di 3 metri per 4 in mezzo a diari, codici, ingredienti esplosivi e due bombe completate. Per "Ted" era stato disposto l'ergastolo senza possibilità di libertà vigilata che stava scontando. Il serial killer si dichiarò colpevole di 16 esplosioni tra il 1978 e il 1995 che provocarono tre morti e ventitré feriti.
Unabomber è stato paragonato a Daniel Boone, Edward Abbey e Henry David Thoreau. Dell'uomo non si avevano ancora bene chiare le sembianze fino a quando durante un'ispezione non venne trovato un simil eremita coi capelli, la barba lunga e gli occhi selvaggi, a suo agio negli inverni del Montana.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia