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Grano ucraino, stop all’importazione da Polonia, Ungheria e Slovacchia: sfida aperta all’Ue

Un effetto domino potrebbe interessare diversi altri Stati dell’Europa orientale. Dall’Unione europea nuovo pacchetto da 75 milioni di euro dalla riserva di crisi Pac


17 Aprile 2023

Grano ucraino, stop all’importazione da Polonia, Ungheria e Slovacchia: sfida aperta all’Ue

C’è chi dice “stop”. Dopo Polonia e Ungheria è arrivato anche il veto della Slovacchia sull’importazione del grano dall’Ucraina. Una nuova crisi del grano ucraino, così, rischia di coinvolgere l’Europa, ma questa volta non si tratta dell’impossibilità per Kiev di esportarlo, bensì della volontà dei Paesi dell’Est di non volerlo più importare. Alla decisione di Varsavia di vietare l’ingresso dei prodotti agricoli ucraini nel Paese, nei giorni scorsi, è seguito l’annuncio, pressoché identico nella sostanza, del governo ungherese. All’origine per entrambi la difesa del proprio mercato interno. E ora anche Bratislava dice stop e ha vietato la lavorazione del grano ucraino stoccato e della farina da esso prodotta per la presenza di pesticidi. Ma, anche in questo caso, per tutelare il proprio mercato. “Come la Slovacchia e la Polonia, anche l’Ungheria vieta la fornitura di grano ucraino. Non possiamo mettere in pericolo l’agricoltura ungherese e il sostentamento degli agricoltori ungheresi”, ha scritto il governo ungherese su Facebook. Un effetto domino potrebbe interessare diversi altri Stati dell’Europa Orientale. Tanto che a Bruxelles è già scattato l’allarme: “Azioni unilaterali non sono accettabili”, ha avvertito la Commissione Ue.

Irritazione a Bruxelles: “La politica commerciale è una competenza esclusiva dell’Ue”

A Bruxelles queste iniziative non sono piaciute. “La politica commerciale è una competenza esclusiva dell’Ue”, ha ricordato la Commissione sottolineando la necessità, “in tempi così difficili, di coordinare e allineare le decisioni all'interno dell’Ue". La questione sul grano ucraino si va ad aggiungere a quella, ancora irrisolta, sul meccanismo di condizionatila dello Stato di diritto che coinvolge Varsavia e, soprattutto Budapest, e che ha congelato i fondi europei. Se la Polonia resta tra più fedeli alleati di Kiev, per Viktor Orban la questione del grano si profila come un'ulteriore sponda per smarcarsi dalle politiche europee.

Dalla Commissione europea pronto un nuovo pacchetto di aiuti per 75 milioni di euro

La Commissione europea, nel frattempo, sta preparando un nuovo pacchetto di aiuti che potrebbe arrivare a 75 milioni di euro dalla riserva di crisi Pac per alleviare la pressione sui prezzi dei cereali nei Paesi confinanti con l’Ucraina. Gli Stati interessati dovrebbero essere Bulgaria, Polonia, Ungheria, Romania e Slovacchia. In riferimento alla situazione dei prezzi dei cereali dovuti alle importazioni dall'Ucraina via “corridoi della solidarietà”, l'Ue ha già attinto dalla riserva di crisi della Pac, da 500 milioni l'anno, per erogare oltre 56 milioni a Varsavia, Sofia e Bucarest. In particolare alla Polonia erano andati 29,5 milioni di euro. In precedenza, altri 17,5 milioni di euro dalla riserva erano andati allo stesso Paese per le misure anticrisi dell'influenza aviaria. Sempre dalla stessa riserva erano stati stanziati anche 27,7 milioni di euro per l'aviaria in Italia. Su un nuovo pacchetto di sostegni per alleviare la pressione sui prezzi dei cereali nei Paesi confinanti con l'Ucraina “speriamo che la proposta venga presentata molto rapidamente nei prossimi giorni”" ha detto una portavoce della Commissione europea nel corso del briefing con la stampa, confermando che l'esecutivo Ue è al lavoro su una iniziativa al riguardo.

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