04 Aprile 2023
fonte: Lapresse
Gli uffici centrali del Ppe sono stati perquisiti dalle forze dell'ordine belghe nell'ambito di un'indagine per frode finanziaria nei confronti di Mario Voig. Sono stati sequestrati alcuni computer. Se dovesse scoppiare un nuovo scandalo di corruzione, stavolta potrebbe toccare Manfred Weber, il leader del principale partito del Parlamento Europeo.
La polizia è entrata negli uffici centrali del Ppe, il principale partito conservatore europeo, il più numeroso e il più vecchio nel Parlamento europeo. Sono stati perquisiti il primo e in terzo piano dell'edificio in rue du Commerce a Bruxelles e sono stati sequestrati alcuni computer.
L'indagine, però, parte da lontano e potrebbe avere conseguenze catastrofiche per il presidente Manfred Weber. La polizia belga ha fatto irruzione su istruzioni della procura di Erfurt, nello Stato tedesco della Turingia. Quest'ultimi stanno indagando su Mario Voigt, il leader della CDU (i cristianodemocratici tedeschi) in Turingia.
Voigt era stato incaricato da Manfred Weber di condurre la campagna elettorale digitale per il partito nel 2019. Allora Weber era il capogruppo al Parlamento europeo e lo Spitzenkandidat, cioè capolista candidato alla presidenza della Commissione. La procura di Erfurt indaga sulla riscossione da parte di Voigt di un assegno da 17 mila euro da parte della compagnia alla quale sarebbe stato poi affidato l'appalto. Ufficialmente, i soldi sarebbero a titolo di consulenza.
Il Ppe in un comunicato ha dichiarato la sua estraneità ai fatti, oltre che la disponibilità a collaborare con le autorità belghe e tedesche. "La visita è collegata a un'inchiesta in corso in Turingia, in Germania. Il partito sta collaborando in piena trasparenza con le autorità coinvolte, fornendo tutte le informazioni e la documentazione del caso. Poiché si tratta di un’indagine legale in corso, il Ppe non fornirà ulteriori commenti", scrivono in un comunicato.
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