21 Febbraio 2023
Il presidente russo Vladimir Putin nel discorso di oggi, 21 febbraio, alla Nazione. Fonte: Imagoeconomica
Putin sospende il trattato sul nucleare stipulato con gli Usa. "La Russia - dichiara nel suo discorso alla Nazione di oggi, 21 febbraio - ritira la sua partecipazione dall'accordo sulle armi d'offesa strategica". Poi, però, la precisazione: "Lo sospendiamo, ma non ce ne ritiriamo".
Lo spettro di un conflitto nucleare aleggia sempre più sui due blocchi di potenze ora impegnate nel braccio di ferro in Ucraina. A essere messo in discussione dalle parole del presidente russo Vladimir Putin è infatti l'accordo bilaterale New Start (STrategic Arms Reduction Treaty), l'unico ad oggi esistente a regolare la corsa al riarmo nucleare di Usa e Russia. Firmato l'8 aprile 2010 a Praga dagli allora leader americano e russo Barack Obama e Dmitrij Medvedev, esso fissa un tetto al numero di ordigni nucleari che i due Stati possono dispiegare: 1550 tra testate e bombe, oltre a 800 vettori nucleari tra Missili Balistici Intercontinentali (ICBM), Sottomarini Nucleari Lanciamissili (SLBM) e Bombardieri Pesanti. Di questi vettori, poi, solo 700 possono essere contemporaneamente operativi.
La situazione attuale, almeno fino alla sospensione di oggi, vede dunque un sostanziale equilibrio di risorse tra le due parti, in totale rispetto delle clausole dell'accordo: gli Stati Uniti contano su 668 vettori dotati di 1376 testate mentre la Russia ne ha all'attivo 513 dotati di 1426 testate.
Il New Start è solo l'ultimo episodio della trattativa in materia di nucleare tra le due superpotenze. La prima intesa risale al 1991, con la firma dell'accordo Start tra il blocco statunitense e l'allora Unione Sovietica. Dopo il crollo di quest'ultima, esso ha continuato a orientare le politiche nucleari di Russia, Bielorussia, Kazakistan e Ucraina, nonostante i tre Stati satelliti sovietici abbiano poi proceduto all'azzeramento dei propri arsenali.
Nel 1993 vede invece la luce lo Start II, siglato da Bush e Eltsin. La sua effettiva validità è stata per anni oggetto di discussioni, soprattutto a causa della condanna russa degli interventi militari Usa in Iraq e Kosovo: la ratifica da parte dellla Federazione Russa arriva infatti solo nel 2000, avendo le parti ormai perso interesse in alcune delle clausole.
Il diretto predecessore del New Start, però, è il più blando accordo Sort, firmato il 24 maggio del 2002. Esso stabiliva un limite più elastico alle fantasie nucleari dei due Stati, fissando a 1700-2200 il numero di testate per ciascuna parte e proibendo l'uso di testate multiple.
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