22 Dicembre 2022
Fonte: Imago
Vladimir Putin prova a riprendersi la scena e lo fa nelle ore concitate in cui il Congresso Usa spalanca le porte e Zelensky. Il capo del Cremlino ha convocato i vertici della Difesa per fissare in diretta tv gli obiettivi del 2023. Per vincere la guerra non ci sarà "nessun limite al finanziamento dell'esercito", e l'obiettivo rimane migliorare la "prontezza al combattimento" delle forze nucleari, aumentare del 30% il numero degli effettivi e realizzare due nuove basi navali nelle aree occupate del sud-est dell'Ucraina, vale a dire Mariupol e Berdjansk. Inoltre, è pronto da gennaio il dispiegamento dei missili Sarmat e Zircon.
La "priorità" per Putin resta "continuare l'operazione speciale in Ucraina finché tutti i suoi compiti non saranno stati svolti". E per farlo Putin ha assicurato che "non ci sono limiti di finanziamento. Il Paese e il governo danno tutto quello che chiede l'esercito. Davvero tutto!". L'invio di nuove armi da parte degli Usa non è una novità ma "porta a un aggravamento del conflitto e non è di buon auspicio", aveva scandito in precedenza il portavoce Peskov.
Poi l'annuncio dell'entrata in servizio "all'inizio di gennaio" di due nuovi missili, gli ipersonici Zircon e gli intercontinentali Sarmat, che appartengono alla nuova generazione di armi sviluppata negli ultimi 4 anni da Mosca. Il ministro della Difesa Shoigu ha proposto di portare gli effettivi dell'esercito russo a un milione e mezzo di soldati, vale a dire 350mila unità in più rispetto a quanto fissato lo scorso agosto. Spazio anche per una possibile riforma militare che dovrebbe introdurre nuovi limiti di età entro l'alto, dai 18-27 attuali ai 21-30. Una riforma necessaria "per garantire la sicurezza" dal momento che "l'esercito russo si oppone alle forze combinate dell'Occidente" dopo la "crescente presenza dell'Occidente ai nostri confini e quelli bielorussi" e dalla sua "volontà di prolungare il più possibile" il conflitto.
Putin ha anche chiesto ai suoi funzionari spiegazioni sui rallentamenti nell'operazione e di "tener conto delle critiche", rendendo poi omaggi ai caduti. "Le operazioni militari sono sempre associate a tragedie e perdite di vite umane", ma "oggi è meglio di domani" anche perchè "la colpa non è della Russia".
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