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Nancy Pelosi a Taiwan, Cina: "Gli Usa la pagheranno". Come potrebbe reagire Pechino

Nancy Pelosi anticipa l'agenda e atterra a Taipei, a Taiwan. Usa: "Se attaccate aereo della Pelosi, provocherete una guerra su vasta scala", la Cina Replica: "Portaerei americana non può nulla contro missili di Pechino"

02 Agosto 2022

L'aereo della western Force, usato dalla speaker americana Nancy Pelosi per la sua missione in Asia e appena atterrato a Taipei. La Cina aveva "promesso di non restare a guardare" e dopo aver sospeso l'importo dei prodotti di Taiwan, potrebbe reagire anche militarmente? Ecco che cosa potrebbe fare Pechino dopo l'incontro di Nancy Pelosi a Taipei.

Nancy Pelosi atterrata a Taiwan, Usa "vostro attacco scatenerà una guerra". Pechino: "Portaerei Usa debole contro nostri missili"

I media ufficiali cinesi sono in allerta per l'arrivo di Nancy Pelosi a Taiwan, dove il governo ha annunciato di aver ricevuto un avviso di ricevimento. Iosa hanno schierato cinque portaerei dopo la minaccia di Pechino: "Una manovra portentosa che non si vedeva dai tempi del Vietnam". Forse il commentoè un po' esagerato, ma porta con sé lo stupore di un fatto storico senza precedenti, perché erano 25 anni che un funzionario governativo americano non atterrasse nella capitale di Taiwan, la cui indipendenza non è stata riconosciuta mai dalla Cina. Gli Stati Uniti hanno schierato La portaerei US Reagan, a est dello stretto di Bass che però secondo i giornali cinesi non è sufficiente per creare una deterrenza: "La Cina ha due tipi di missili balistici a lungo raggio che possono essere utilizzati come deterrente: "La Cina ha due tipi di missili balistici a lungo raggio che possono essere utilizzati per questa missione, e non credo che la Cina sarà intimidita da un gruppo d'attacco di portaerei statunitensi nel Mar Cinese Meridionale".

Ma Fisher ha anche sottolineato che "la Cina deve capire che dichiarare guerra a Taiwan significa dichiarare guerra all'intero mondo libero e il mondo libero risponderà".

Oggi Washington ha tenuto a precisare che "per gli Stati Uniti non cambia nulla perché il governo americano non riconosce l'indipendenza di Taiwan", una dichiarazione ufficiale per placare gli animi a Pechino, ma non basta in quanto la Cina replica dicendo che "se 25 anni fa è stato fatto un errore da parte di Pechino (non replicando all'arrivo della presidente della Camera americana), non è detto che questo debba essere ripetuto anche oggi". La reazione cinese è importante, la sospensione dell'import di 180 aziende di prodotti (soprattutto agroalimentari) da Taiwan pesa almeno nel breve termine.

Nancy Pelosi atterra a Taiwan: come potrebbe reagire la Cina?

Secondo una fonte privata de Il Giornale d'Italia residente a Taiwan, "l'invasione cinese è improbabile" ma la reazione di Pechino potrebbe In effetti esserci e potrebbe consistere in:

  • Record assoluto di incursione aerea nello spazio di identificazione, ma è debole come reazione;
  • Passaggio del jet direttamente sull'isola;
  • Test missilistici nello stretto di Taiwan;
  • Azione militare su isole minori disabitate.

Ma Pechino potrebbe resistere alla sospensione dell'import di prodotti agroalimentari da Taiwan? Se è vero che l'economia di Taiwan dipende strettamente da quella cinese, è pur vero che sarebbe facile trovare acquirenti diversi da Pechino per i prodotti agroalimentari. Ad esempio Taipei potrebbe direzionare le derrate alimentari verso l'India, Inoltre la sospensione dell'import in Cina che già soffre l'aumento dell'inflazione e la sospensione di alcuni poli produttivi di derrate alimentari ad esempio in Ucraina, oltre ai problemi economici già rilevati all'interno del report del Fondo monetario Internazionale, quanto potrebbe effettivamente proseguire evitando di importare i prodotti da Taiwan? L'ipotesi che, qualora dovessero allentarsi le tensioni, Pechino tornasse sui suoi passi è ancora nell'orizzonte degli eventi.

Nancy Pelosi atterra a Taiwan: domani incontrerà il presidente Tsai Ing-Wen

L'arrivo dinanzi pelosi era atteso per stasera alle 22:20, ma il Wall Street Journal e la CNN più altri media americani hanno riferito che pelosi e già atterrato a Taipei dove incontrerà il presidente taiwanese Tsai Ing-Wen domani 3 agosto.
È tipico dell'intelligence americana dichiarare un'agenda che poi non viene rispettata, che viene anticipata o che viene alterata o posticipata. È quello che è accaduto con l'atterraggio di Nancy Pelosi 20 minuti fa a Taipei, dopo l'annuncio di un attacco bomba in un aeroporto che peraltro non era nemmeno stato scelto come aeroporto di atterraggio di Nancy Pelosi.
Ma perchè Nancy Pelosi è atterrata a Taiwan? Ecco a questa domanda si può rispondere solo leggendo il profilo twitter della diplomatica americana che non adotta un lessico di una persona di potere intenta a svolgere una "visita personale": anzitutto ha viaggiato con un volo di stato su un velivolo della US Force, l'esercito americano ha schierato un'intera portaerei dopo aver appreso della minaccia di Pechino, la Uss Reagan. 
Se non bastasse ha apertamente dichiarato che la sua visita "onora l'impegno incrollabile dell'America a sostegno della vibrante democrazia di Taiwan" - e aggiunge - "Le nostre discussioni con la leadership di Taiwan si concentreranno sulla riaffermazione del sostegno al nostro partner e sulla promozione dei nostri interessi condivisi, incluso il progresso di una regione indo-pacifica libera e aperta". Nancy Pelosi conclude dicendo che: "La solidarietà dell'America con i 23 milioni di taiwanesi è oggi più importante che mai, poiché il mondo deve scegliere tra autocrazia e democrazia". 

Chi "prende" Taiwan vince la guerra

L'economia Taiwanese non si regge soltanto sull'esportazione di prodotti agroalimentari in stretta connessione con Pechino, ma è sicuramente un polo tecnologico importantissimo. Taiwan produce quasi tutti i circuiti, micro e macro-processori più avanzati al mondo e usati nell'industria bellica. Questi sono impiegati nelle armi vendute in tutto il mondo. Infatti il presidente di Tsmc, Mark Liu, ha dichiarato che "se la Cina dovesse invadere Taiwan, le sue fabbriche di chip non potrebbero essere operative perché dipendono da una “connessione in tempo reale” con le economie e le forniture di altri paesi, come l’Europa e gli Stati Uniti. "La presa di Taiwan", ipotetica e comunque possibile, renderebbe gli invasori ricchissimi. Tsmc produce processori per aziende americane come Apple e Qualcomm, oltre ad esportare in Cina il 10% della produzione.

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