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Zelensky: "Putin vuole uccidermi", cosa non si fa per i missili a lungo raggio

Il Presidente ucraino prima percorre a tappe il paese interessato dalla guerra annunciando alla stampa le sue posizioni, poi accusa Putin di volerlo uccidere, di rubare il grano e chiede i missili a lungo raggio che Biden gli nega

01 Giugno 2022

Ucraina, Zelensky alla Cnn: "Possibile un prossimo attacco nucleare di Putin"

Fonte Facebook pagina Zelensky

Putin vorrebbe uccidere Zelensky, ovviamente a dirlo è lo stesso presidente ucraino, che lo riferisce a Newsmax, nonostante abbia cominciato a percorrere il suo paese di villaggio in villaggio, annunciando persino le tappe del suo viaggio. Ieri ad esempio, per la prima volta, è andato a Kharkiv e prima di arrivarci lo ha persino dichiarato alla stampa che lo ha atteso fedelissima con microfoni e telecamere spiegate.

Zelensky: rischia davvero la vita?

Kharkiv è la prima città appena fuori il Donbass ad essere stata bombardata dalle milizie di Mosca. Era comunque ancora un territorio bollente, quello da evitare se sei il presidente di una nazione in guerra. A meno che non fosse stato sicuro di poter percorrere a tappe l'Ucraina con l'accordo di non essere colpito. Il piccolo particolare da ricordare è che quando sei in guerra l'accordo lo fai col nemico. 

Fino ad oggi infatti Zelensky è rimasto comodamente nel palazzo di Kiev, almeno è quello che ha detto. Comodamente si fa per dire: il palazzo stesso era protetto da fuori e dall'interno con cavalli di frisia, che nessuno però ha cercato di abbattere.
Quanto riguardo.

C'erano infatti alcune malelingue che lo volevano a Leopoli, altre che hanno dichiarato di averlo visto attraversare il confine polacco. Quale che sia la verità, Putin ha avuto molti momenti per ucciderlo, ma non avrebbe mai potuto farlo, a meno che il conflitto non si fosse allargato in Europa e non avesse visto direttamente il coinvolgimento degli Stati Uniti.

Zelensky: Biden gli nega i missili

Ed infatti la Casa Bianca ha cominciato ad abbandonare Zelensky: prima gli avevano promesso le armi pesanti poi Biden si è tirato indietro e oltre a negare i missili a lungo raggio a Kiev, ha anche annunciato apertamente che "nessuno vuole cacciare Putin, tantomeno attaccare la Russia". Un cambio di tono in aperto contrasto al suo discorso di Cracovia, dove dichiarò che Putin non doveva restare al potere. Un discorso ancora più in contrasto, se si pensa ai pacchetti di sanzioni proposti da Ursula von Der Leyen e presentati esattamente come "mezzo per distruggere la Russia e logorarne l'economia".

Persino Mario Draghi, l'ideatore delle sanzioni ha recentemente dichiarato di voler "impedire a tutti i costi che sia Putin a vincere la guerra". Restano appunto soltanto loro, i militanti della finanza armata, ancora sul piede di guerra, ma è come se le trattative sottobanco siano già in atto. Zelensky del resto ha avuto un confronto indiretto con Putin mediante il presidente turco Erdogan, che si è reso disponibile a creare i corridoi per il grano. Erdogan ha anche proposto di istituire un tavolo di confronto ad Ankara con i membri dell'ONU ed i due presidenti dei paesi in guerra.
A questa richiesta, Putin si è reso disponibile a facilitare il transito marittimo del grano sotto il coordinamento della Turchia. La guerra del grano non colpisce solo l'Europa, ma anche paesi come Egitto, Tunisia, Somalia, Laos e Libia. E' in grado di generare un conflitto che si estende su tre continenti e che sta facendo lievitare i prezzi del pane a livelli mai pensati prima.

Zelensky: vuole la pace o la guerra?

Ma a Zelensky non basta, la necessità di rimarcare l'essere vittima è fondamentale per ottenere ciò che vuole: e così oltre a dichiarare sui tabloid di rischiare la vita, dice che è la Russia ad aver bloccato 500 tonnellate di grano. La portata internazionale dei dissapori che sta causando la guerra del grano è infatti di portata internazionale, ma la storia secondo cui Putin avrebbe rubato il grano caricandolo su due navi da guerra russe al largo di Sebastopoli non regge: chi può dire infatti che quello sia grano ucraino e non russo? Una domanda che le intelligence occidentali si sono poste dopo aver visto le immagini satellitari. Poi resta il conflitto logico derivato dall'accusa del furto, soprattutto dal momento che il Cremlino ha rimesso l'operazione di esportazione del grano nelle mani di un paese della Nato.

La pace in questa guerra potrebbe venire da un tozzo di pane: e mentre tutti cominciano a parlare di trattative, lui si auspica  di poter essere riforniti dai paesi occidentali con armi a lungo raggio, che possano colpire fino a 120 o 140 km. Però rassicura che queste armi sarebbero utilizzate sul suolo ucraino e non su quello russo. È sempre sul suolo ucraino che fu utilizzato il missile di Kramatorsk, un Tochka U dell'esercito di Kiev e non una Iskander russo: una differenza talmente netta da rendere inattendibili tutte le pubblicazioni fatte dai mainstream di tutto il mondo. La scritta in lingua russa traducibile con "Per i bambini", starebbe ad indicare chiaramente una vendetta da parte degli ucraini, che pure parlano russo, ma che non hanno gli addestramenti necessari per gestire l'armamento missilistico ordinario. Figurarsi quello a lungo raggio.

di Maria Melania Barone

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