22 Aprile 2022
Papa Francesco sospende l'incontro con il Patriarca Kirill a causa della guerra in Ucraina, Mosca mette in chiaro qual è la strategia in questa seconda fase dell'offensiva: "Obiettivo Donbass e Sud del Paese". Il conflitto che ormai va avanti da due mesi ha ripercussioni anche dal punto di vista religioso: Papa Francesco, in un'intervista al quotidiano argentino La Nacion, annuncia che l'incontro col patriarca russo Kirill previsto per giugno a Gerusalemme è stato annullato. Il vertice tra le due autorità religiose avrebbe potuto "creare confusione", ha ammesso il Pontefice. Intanto la Russia chiarisce per bocca di un suo generale quali sono gli obiettivi in questa seconda e per molti decisiva fase dell'offensiva militare: "Il Donbass e l'Ucraina meridionale".
"Mi rammarico che il Vaticano abbia dovuto sospendere un secondo incontro con il patriarca Kirill, che avevamo programmato per giugno a Gerusalemme. Ma la nostra diplomazia ha capito che un incontro dei due in questo momento potrebbe creare molta confusione", sono state le parole del Pontefice, che ha comunque assicurato che i rapporti col leader della chiesa russa sono "molto buoni".
È evidente, comunque, la distanza tra le due autorità religiose sulla guerra: il Papa ha condannato più volte gli orrori del conflitto mentre Kirill è uno dei più convinti sostenitori dell'operazione di Vladimir Putin. Solo in una delle sue ultime esternazioni, presentava la guerra come giusta: "Non abbiamo alcun desiderio di guerra o di fare qualcosa che potrebbe danneggiare gli altri. Ma amiamo la nostra Patria e saremo pronti a difenderla nel modo in cui solo i russi possono difendere il loro Paese", le sue parole.
Intanto sul campo arrivano le dichiarazioni di un importante generale russo, Rustam Minnekayev, il vice comandante delle forze del distretto militare della Russia centrale, che chiarisce quali sono le priorità di Mosca dopo la riorganizzazione delle truppe sul fronte orientale: "Il pieno controllo del Donbass e dell'Ucraina Meridionale". Per la Russia si tratta di un obiettivo strategico di importanza vitale perché in questo modo si aprirebbe la strada verso la Transnistria, il territorio separatista filorusso della Moldavia, diventato unilateralmente indipendente nel 1990, "dove pure sono stati osservati casi di oppressione della popolazione di lingua russa", ha spiegato Minnekayev minacciando velatamente Chișinău.
Proprio nell'Ucraina orientale si sono intensificati gli attacchi russi nelle ultime ore, in particolare a Donetsk e nel distretto di Tavriya, come riferisce su Facebook lo Stato maggiore ucraino. I bombardamenti sono stati molto pesanti, come ha testimoniato sul campo l'inviato della Bbc a Slovyansk, Jonathan Beale, che ha parlato di "piccoli crateri sulla strada e i vetri infranti dei vicini complessi residenziali".
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