07 Aprile 2022
fonte: imagoeconomica.it
Dallo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, le truppe di Mosca "non hanno mai bombardato obiettivi civili", ma "hanno sempre e solo usato missili di precisione per colpire infrastrutture militari in Ucraina". A riferirlo oggi è stato, a più di un mese dallo scoppio del conflitto, il portavoce del Cremlino Dmytro Peskov, che ha fatto sapere anche che "la città di Mariupol presto sarà liberata dai battaglioni nazionalisti ucraini". Intervistato da Sky News, lo stretto collaboratore del presidente Vladimir Putin, ha fatto il punto dello scontro tra Mosca e Kiev e, con le sue dichiarazioni, ha smentito diverse accuse mosse alla Russia non solo da Zelensky, ma anche da tutto l'Occidentale. "Non è vero - ha detto Peskov - che le nostre truppe hanno attaccato l'ospedale pediatrico e il reparto di maternità di Mariupol". E poi ancora: "É dal 2014 che l'Ucraina è anti-Russia".
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha riportato alla mente quanto successo nel 2014 quando, dopo un "colpo di stato illegale, Kiev è diventata ostile nei confronti di Mosca". Da quell'anno - ha proseguito - "tutto ciò che è accaduto in Ucraina era mirato contro il nostro paese", ma la Russia è da "decenni" che si "preoccupa per la nostra sicurezza". Ancora oggi lo scontro prosegue e anche dalla parte russa ci sono "perdite significative di soldati". "Per noi - ha precisato Peskov - questa è un'enorme tragedia".
Peskov ha continuato l'intervista parlando poi del possibile rischio per Vladimir Putin di finire in tribunale per i presunti crimini di guerra a Mariupol, a Bucha e, più in generale, in Ucraina. Rischio che però, secondo il portavoce del Cremlino, non esisterebbe. "Non vediamo alcuna possibilità che questo accada", ha affermato, ribadendo che "la Russia non riconosce l'autorità della Corte penale internazionale. Non siamo l'unico Paese al mondo a farlo". Quello che a Mosca interessa è invece "un'indagine davvero indipendente e obiettiva su tutti i crimini". Infine, tornando a Kiev, ha concluso con un attacco: "I militari ucraini usano civili come scudi umani".
A parlare oggi è stato anche il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, che a Bruxelles, al termine della ministeriale Esteri, ha affermato: "Se la guerra in Ucraina invasa dalla Russia durerà a lungo, anzitutto il rischio riguarda il popolo ucraino, che dovrà subire più morte e distruzione, ma finché la guerra continua ci sarà il rischio di un’escalation del conflitto oltre i confini ucraini, escalation che la Nato lavora per prevenire". "Ci aspettiamo - ha concluso - una grande offensiva russa e una grande battaglia nel Donbass".
Infine sempre oggi, in tarda serata, il G7 ha annunciato nuove sanzioni economiche e finanziarie contro la Russia. Lo si legge in un comunicato ufficiale.
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