04 Aprile 2022
Nonostante le chiacchiere di questi giorni e le sanzioni imposte alla Russia sulle importazioni di energia, gli Usa continuano a imbarcare petrolio russo. E sono dei dati acquisiti dall'EIA (Energy Information Administration) a dimostrarlo che rivela come dal 19 al 25 marzo Washington abbia aumentato del 43% le sue importazioni di petrolio dalla Russia. Ma come è possibile?
L'8 marzo scorso gli Usa hanno impostato come data limite il 22 aprile entro la quale gli idrocarburi della Russia potranno essere ancora spediti. I cargo hanno consegne concordate da prima dello stop. Fa riflettere come dalla Casa Bianca stiano affrettandosi per raccogliere più petrolio possibile dimostrando con i fatti di non poterne fare a meno. Per il rapporto, gli Usa acquistano fino a 100.000 barili di greggio dalla Russia al giorno. Piccolo stop nella settimana che ha dato il via alla guerra (19-25 febbraio), poi la ripresa. La motivazione è che soprattutto in questo periodo, è tanto e costa poco.
Il consumo giornaliero di cui fanno uso gli Stati Uniti è quasi 20 milioni di barili. Nella prima settimana di marzo la media di import di petrolio russo è stata di 148mila barili. Dopo l’annuncio del bando gli acquisti sono precipitati a 38mila barili per poi riprendersi nella terza e nella quarta settimana del mese salendo a 70mila e 100mila barili/giorno. Gli Usa staccano ogni giorno un assegno di 10 milioni di dollari, stando ai numeri.
Gli Stati Uniti in particolare sono diventati il primo produttore di petrolio al mondo davanti a Russia ed Arabia Saudita. Questo grazie all'estrazione di petrolio da sabbie bituminose. Un autosufficienza che servirà, in periodo di magra. C'è però la necessità delle raffinerie di miscelare il petrolio estratto in casa con altre qualità reperibili altrove. Motivo per cui le sanzioni mettono ancora più fretta agli Usa che l'anno scorso hanno comprato dalla Russia 20,4 milioni di barili di greggio e prodotti raffinati al mese, versando a Mosca una cifra che è verosimile indicare in prossimità di 2 miliardi di dollari al mese.
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