20 Febbraio 2022
Twitter: @ggramaglia
I venti di guerra che ora spirano in Ucraina e l'acuirsi delle tensioni in Donbass possono considerarsi frutto di scelte di fondo errate degli ultimi governi americani seguiti supinamente, anche contro i propri interessi, dalla UE e l'Italia in particolare. L'occidente ha dimenticato l'auspicio di inizio pontificato di Giovanni Paolo II di una "Europa unita dall'atlantico agli Urali" dalla comune eredità cristiana ed umanistica e lo spirito del trattato di Pratica di mare del 28 maggio 2002 che con un allargamento del consiglio della nato alla Russia avrebbe portato, se perseguito nel tempo, ad una stabile sicurezza in Europa e nel Mediterraneo.
Le esercitazioni congiunte Russia/Nato del 2011 e un possibile accordo globale furono superate dalla guerra libica e dall' irrigidirsi dei rapporti con la Russia con le sanzioni applicate per il Donbass. Si è così favorita la alleanza tra Russia e Cina, che dovrebbe essere considerato il vero competitor dell' occidente, per la enorme capacità economica destinata a sopravanzare la supremazia americana e la capace politica espansionistica in Africa ed altre parti del mondo e con l'accaparramento di materie prime indispensabili per lo sviluppo. Nonché un lento ma costante potenziamento militare.
Se entrambi i paesi sono lontani dagli standard occidentali di democrazia e rispetto dei diritti umani, una realpolitik avrebbe dovuto indurre la UE ad optare per dare un seguito allo spirito di Pratica di mare , con garanzie di sicurezza militare e rifornimenti energetici e contenimento del vero competitor Cina. E in questo senso l' Italia, priva di fonti energetiche autonome sufficienti per una dissennata politica energetica dettata da un malinteso ambientalismo e con un grande interscambio commerciale con la Russia avrebbe dovuto agire all' interno della UE perché più danneggiata degli altri paesi europei da un rapporto critico con la Russia. Posizione non incompatibile con il mantenimento di buoni rapporti con la Cina, anche se più distante culturalmente, geograficamente e sotto il profilo degli standard di democrazia, ma molto più pericolosa per l' occidente per dimensione e sviluppo economico, demografico, e difformità di tradizioni e cultura.
Di Sandro Trevisanato
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