19 Gennaio 2021
Alexey Navalny, rientrato ieri a Mosca dopo cinque mesi in Germania in seguito all'avvelenamento, è stato condannato dal giudice del Tribunale del municipio di Khimkia a 30 giorni di arresto. Lo riporta Kira Yarmish su Twitter. L'udienza ieri ha scatenato non poche polemiche in quanto è avvenuta all'interno della stazione numero 2 del dipartimento del ministero dell'Interno russo a Khimki. La richiesta è stata avanzata dalla sezione moscovita del Servizio Penitenziario Federale (FSIN).
"Scendete in piazza, non per me ma per voi stessi, per il vostro futuro. Non abbiate paura". È l'appello lanciato dall'oppositore attraverso il suo canale NavalnyLive dopo l'arresto per 30 giorni. "Di che cosa ha più paura quest'orco che sta sul gasdotto (ovvero Vladimir Putin, ndr), quei ladri che stanno nel bunker? Che la gente scenda in piazza. Perché è il fattore che non può essere ignorato, è l'essenza della politica", aggiunge nel suo video-appello il nemico numero uno di Putin. Il suo avvocato Vadim Kobzev ha dichiarato all'agenzia Interfax che l'arresto sarà impugnato davanti al tribunale regionale di Mosca. "Certamente questa decisione sarà impugnata, la riteniamo completamente illegale", ha detto Kobzev.
La polizia aveva fatto sapere che l'udienza sulla convalida dell'arresto si era svolta nella stazione di polizia perché Navalny, che è tornato dalla Germania, non ha i risultati aggiornati del test del coronavirus. I giornalisti non sono stati ammessi nella sala per motivi di sicurezza sanitaria. Lo riporta la testata Mediazona.
L'Alto commissariato Onu per i diritti umani ha chiesto il rilascio immediato dell'oppositore. In un tweet dell'Ufficio dell'Alto commissariato Onu per i diritti umani fa sapere: "Siamo profondamente turbati dall'arresto di Navalny e chiediamo il suo rilascio immediato e il rispetto dei suoi diritti in linea con lo stato di diritto. Ribadiamo la nostra richiesta di un'indagine approfondita e imparziale sul suo avvelenamento". Appelli per la sua liberazione anche dall'Unione europea e dagli Stati Uniti. La Germania chiede a Mosca "il rilascio immediato" dell'oppositore. Il suo arresto, ha detto il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas, "è totalmente incomprensibile".
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