18 Novembre 2025
Von der leyen, Giorgetti, Orcel (Imagoeconomica)
Entro giovedì 20 novembre 2025, la Commissione Europea dovrebbe decidere di non avviare nessuna procedura di infrazione contro l'Italia per la sua legge sul golden power nell'ambito dell'Ops Unicredit - Banco Bpm: secondo rumor raccolti da Il Giornale d'Italia, sarebbe infatti stato raggiunto un accordo, mediato dal ministro dell'Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, secondo cui i partiti di maggioranza garantiranno di sostenere Ursula von der Leyen e la sua Commissione.
È attesa per domani la decisione della Commissione europea sulla procedura di infrazione per l'utilizzo dei poteri speciali del golden power da parte dell'Italia nel caso Unicredit. La lettera di messa in mora non dovrebbe però arrivare. Secondo quanto raccolto dal Giornale d'Italia, Governo e Commissione avrebbero raggiunto un accordo.
In cambio di evitare la procedura, in partiti di maggioranza avrebbero accettato di sostenere la Commissione Europea di Ursula von der Leyen. Della maggioranza italiana, infatti, soltanto gli europarlamentari di Forza Italia avevano votato la fiducia con cui la Commissione Europea corrente è entrata in carica. L'accordo prevederebbe quindi il sostegno, senza specificare in quale forma, delle altre forze politiche che sostengono anche il governo in Italia.
L'Italia ha utilizzato la propria legge sul golden power per limitare l'offerta pubblica di scambio proposta da Unicredit per le azioni di Banco BPM, in quello che viene comunemente chiamato il Risiko bancario.
L'accordo sarebbe il risultato di una trattativa avviata con Bruxelles, che però inizialmente prevedeva una modifica alla legge stessa, già più volte criticata per dare a Roma poteri eccessivi nel controllo dell'economia. Nell'ambito di questa trattativa il ministro dell'Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha incontrato due volte la Commissaria ai Servizi Finanziari, Maria Luís Albuquerque. Anche Meloni avrebbe avuto contatti con la Commissione, in particolare con la presidente von der Leyen.
L'assenza di una procedura di infrazione danneggerebbe Unicredit, che ha fatto ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar del Lazio che ha annullato soltanto due delle prescrizioni stabilite dal governo sul golden power.
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