14 Ottobre 2025
Da tempo assente dal suo organigramma, la figura del Direttore Generale potrebbe presto tornare nella governance di Assicurazioni Generali. Il consiglio di amministrazione della compagnia ha avviato un primo confronto interno sul tema, ma la decisione definitiva è stata rinviata a novembre, in attesa di ulteriori sviluppi e di un quadro più stabile negli equilibri azionari e regolamentari. Il nome più accreditato per la posizione resta quello di Giulio Terzariol, attuale amministratore delegato di Generali Insurance, arrivato due anni fa da Allianz. Tra le ipotesi, anche quella di una nomina a deputy Ceo, in attesa di definire un nuovo equilibrio tra gli azionisti e ottenere un consenso unanime del consiglio.
L’Amministratore Delegato Philippe Donnet ha ribadito che ogni decisione sarà presa solo con un sostegno condiviso e un via libera unanime del board e dei principali soci. La questione del direttore generale si inserisce in un contesto più ampio di riassetto della governance del gruppo. L'acquisizione di Mediobanca, primo azionista di generali, da parte di Mps, con il 13,40%, ha infatti modificato gli equilibri di riferimento nel sistema finanziario e assicurativo italiano.
Questo passaggio, insieme ai movimenti dei principali azionisti, ha messo la governance di Generali sotto pressione, in una fase in cui la compagnia è chiamata a mantenere coesione interna e continuità strategica.
Il confronto nel consiglio di amministrazione ha mostrato posizioni differenti tra i consiglieri, con alcuni orientati ad astenersi in vista di un voto ufficiale. Una scelta che ha portato a rallentare sul ripristino della figura del direttore generale, in attesa che si chiarisca anche il ruolo dell’Ivass, l’autorità di vigilanza del settore, e che Mps presenti alla Bce il proprio piano industriale legato all’acquisizione di Mediobanca.
Sul fronte azionario, Unicredit mantiene la propria partecipazione con diritto di voto superiore al 5% in Generali. A luglio, la banca guidata da Andrea Orcel aveva ridotto parzialmente le posizioni in derivati, scendendo dal 6,7% con cui aveva votato all’ultima assemblea di Trieste a favore della lista Caltagirone. Nessuna ulteriore discesa sotto soglia è stata comunicata alla Consob, segno che la banca mantiene il presidio nel capitale del Leone. Orcel ha più volte chiarito che la partecipazione ha natura finanziaria ed è destinata a una graduale riduzione nel tempo, ma senza escludere del tutto possibili sinergie industriali.
"Spazi di collaborazione esistono – spiegano delle fonti vicine al dossier –, nelle assicurazioni, dove i due gruppi già cooperano in Europa orientale, e nel risparmio gestito"
La questione della governance e dell’eventuale nuova nomina tornerà con ogni probabilità a novembre, dopo l’insediamento del nuovo consiglio di amministrazione di Mediobanca.
Solo allora, con un quadro più definito tra gli azionisti e le autorità di vigilanza, Generali potrà tornare a discutere la possibile reintroduzione della figura del direttore generale.
Il comitato nomine, riunitosi di recente, ha scelto di non affrontare la questione, segno che il tema resta in sospeso e non rappresenta, al momento, una priorità immediata per la compagnia.
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