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Ops Mps-Mediobanca, Gruppo Caltagirone conferisce pacchetto dell'1% oltre al 10% della holding: adesioni salite al 30%, 35% già raggiunto considerando UniCredit, Amundi, Anima e Tages

Il Cda di Caltagirone conferma convenienza e correttezza dell’offerta, mentre le controllate del gruppo partecipano, avvicinando la soglia minima richiesta per il successo dell’Ops

02 Settembre 2025

Mps-Mediobanca, Caltagirone spinge l’Ops: con Delfin adesioni salite al 30%, soglia minima del 35% vicina

Il Cda di Caltagirone, presieduto da Francesco Gaetano Caltagirone, "ha esaminato preventivamente, in via volontaria e prudenziale, l’eventuale adesione da parte di alcune società controllate all’offerta pubblica di scambio lanciata da Banca Mps su Mediobanca". Lo rende noto la società, precisando che l’operazione è stata valutata nell’ambito della procedura aziendale sulle operazioni con parti correlate, con il supporto di un esperto indipendente. Al termine dell’istruttoria, il CdA ha ritenuto “sussistente la convenienza e la correttezza sostanziale delle relative condizioni”, fermo restando che la decisione finale spetterà alle singole controllate titolari delle partecipazioni in Mediobanca.

Intanto, per effetto dei conferimenti del 1° settembre, le adesioni all’ops sono salite al 28,8% del capitale, apportato principalmente da Delfin e dallo stesso gruppo Caltagirone, primi due azionisti di Mediobanca e sostenitori dell’offerta di Siena, di cui sono anche grandi soci. Le società quotate del gruppo romano – Caltagirone e Caltagirone Editore – hanno infatti confermato “la convenienza e la correttezza sostanziale” dell’operazione ai fini dell’adesione delle controllate che detengono azioni Mediobanca, mettendo sul piatto un pacchetto aggiuntivo di poco superiore all’1% oltre al 10% della holding. In questo modo il fronte del sì sfiora ormai il 30% del capitale. L’obiettivo del 35%, soglia minima irrinunciabile a cui è subordinata l’offerta, appare dunque a portata di mano, anche in considerazione della presenza di investitori istituzionali – tra cui casse di previdenza, la famiglia Benetton, Unicredit, Anima, Amundi e Tages – che insieme rappresentano circa il 12% di Mediobanca e che hanno già contribuito alla bocciatura dell’offerta difensiva di Piazzetta Cuccia su Banca Generali, oltre ad aver sostenuto in più casi la scalata di Mps.

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