02 Settembre 2025
Monte dei Paschi di Siena ha deciso di aumentare il corrispettivo della propria Ops su Mediobanca, puntando a convincere gli azionisti ancora indecisi, tra cui importanti fondi istituzionali e casse previdenziali. Il nuovo schema prevede l’aggiunta di 0,9 euro in contanti per ogni azione Mediobanca, per un esborso complessivo di 750 milioni di euro, da affiancare alle 2,533 azioni Mps di nuova emissione già previste. Il valore totale dell’offerta sale così a 16,334 euro per azione Mediobanca, pari a un premio dell’11,4% rispetto alle ultime quotazioni.
Al momento, il 28,8% del capitale di Mediobanca ha già aderito all’offerta, principalmente grazie al sostegno dei due maggiori azionisti – Delfin e Caltagirone – entrambi presenti anche nel capitale di Mpa. La soglia minima del 35% fissata per il successo dell’Ops è ora più vicina, ma la banca senese ha ufficialmente rinunciato a perseguire il target del 66,7%, necessario per un’eventuale fusione e il delisting di Mediobanca; Mps punta comunque al 51% e in caso di raggiungimento del 66,67% si procederà con fusione per incorporazione.
L’AD di Mps, Luigi Lovaglio, punta ora a conquistare l’appoggio dei grandi fondi internazionali, che rappresentano circa il 30% dell’azionariato di Mediobanca. Si tratta in buona parte degli stessi investitori che lo scorso 21 agosto avevano votato a favore del progetto di acquisizione di Banca Generali, promosso dall’attuale CEO di Mediobanca, Alberto Nagel. L’offerta resta valida fino all’8 settembre e non è prevista una riapertura del periodo di adesione.
Ottenere almeno il 51% del capitale significherebbe per MPS poter consolidare Mediobanca nel proprio bilancio e beneficiare appieno delle DTA (deferred tax assets), per un valore di circa 2,9 miliardi di euro complessivi, pari a 500 milioni l’anno per sei anni, con un valore attuale netto stimato in 1,2 miliardi. Inoltre, una fusione tra i due istituti genererebbe sinergie stimate in 700 milioni di euro tra costi e ricavi, anche se parte di questi benefici verrebbero persi in caso di una partecipazione inferiore al 66,7%.
Se l’adesione dovesse fermarsi sotto il 50%, Mps sarà tenuta a presentare alla Banca Centrale Europea entro tre mesi un report che dimostri il controllo di fatto su Mediobanca. In alternativa, dovrà elaborare un piano industriale che chiarisca la strategia rispetto alla partecipazione acquisita. In caso di superamento della soglia del 50%, i tempi per la presentazione del piano si allungano a sei mesi e l’attenzione si sposta sulla governance e sulla sostenibilità dell’operazione.
Il consiglio di amministrazione di Mediobanca si riunirà nei prossimi giorni per esprimersi sulla nuova proposta di Mps. In passato, il board della banca milanese aveva già respinto l’offerta definendola “del tutto inadeguata”, chiedendo un concambio più elevato (3,71 azioni MPS per ogni azione Mediobanca, contro le attuali 2,533).
Intanto, alcuni azionisti storici di Mediobanca stanno progressivamente dismettendo le proprie quote. La holding Aurelia della famiglia Gavio ha venduto 225.000 azioni al prezzo medio di 20,75 euro, incassando circa 4,67 milioni di euro. Anche il gruppo Lucchini ha effettuato cessioni attraverso le controllate Sinpar e Gilpar, vendendo complessivamente oltre 70.000 azioni per un controvalore superiore a 1,4 milioni di euro.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia