28 Agosto 2025
Banca Ifis ha chiuso il secondo trimestre 2025 con risultati superiori alle attese, grazie soprattutto a una solida performance del trading. L’utile netto si è attestato a 40 milioni di euro, in crescita del 26,3% rispetto alle stime degli analisti, mentre il coefficiente CET1 si è rafforzato al 16,5%, offrendo un’ampia copertura patrimoniale anche in vista della fusione con illimity, che dovrebbe portare il CET1 consolidato intorno al 14%.
Il processo di sell-out legato all’operazione di acquisizione di illimity è in corso e si concluderà il 29 agosto. Se la partecipazione di Ifis supererà il 95%, potrà essere avviata la procedura di squeeze-out con conseguente delisting, previsto per settembre 2025. Ad oggi, Ifis detiene il 92,5% di illimity, controllando quindi l’assemblea straordinaria.
I risultati consolidati delle due banche saranno pubblicati con la relazione del terzo trimestre 2025, insieme ai primi aggiornamenti sull’eventuale dismissione degli asset non core di illimity, parte del piano di semplificazione della struttura del gruppo. Inoltre, nel primo semestre 2026 verrà presentato un nuovo piano industriale.
illimity ha registrato una perdita di 120 milioni di euro nel primo semestre 2025, principalmente per svalutazioni su asset non strategici, come le note senior su portafogli NPL. Nonostante ciò, il management di Ifis ha confermato:
Il target del 14% di CET1 ratio post integrazione, Le sinergie previste per 75 milioni di euro a regime, La policy di distribuzione dei dividendi.
In parallelo è già iniziata la due diligence sugli asset non core di illimity, richiesta dalla BCE e attesa entro fine anno, per valutare ulteriori cessioni e determinare il badwill da iscrivere nel 2025. Quest'ultimo, insieme ad altri fattori straordinari come i costi di integrazione e potenziali nuove svalutazioni, caratterizzerà l’anno in corso, mentre il 2026 dovrebbe segnare un rilancio operativo più solido.
Tornando ai numeri trimestrali di Ifis, la banca ha registrato una crescita del 21,6% dell’utile operativo rispetto alle attese, raggiungendo i 69 milioni di euro. Sebbene il margine d’interesse (NII) sia risultato inferiore alle previsioni per via del più rapido rialzo del costo della raccolta, i ricavi da commissioni si sono mantenuti solidi, mentre il trading ha registrato ottime performance.
Le spese operative sono state in linea con le attese e la qualità del credito è rimasta robusta, pur con un lieve incremento del costo del rischio (CoR). Tra i costi del trimestre figurano anche 5 milioni di euro legati all’operazione illimity, che si aggiungono ai 4 milioni già registrati nel primo trimestre.
Secondo gli analisti, la priorità ora è accelerare l’integrazione di illimity per: semplificare la struttura del gruppo, ridurre il rischio legato alle attività di illimity, avviare l’estrazione delle sinergie.
Al momento, le stime finanziarie rimangono basate sulla sola Banca Ifis, in attesa di ulteriori dettagli sull’impatto dell’acquisizione in termini di redditività, badwill e svalutazioni. Tuttavia, la view sul titolo resta positiva, con conferma del target price e delle proiezioni standalone.
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