27 Agosto 2025
Entrate per 33 miliardi di euro a fronte dei 47 miliardi di rate non versate: è l'inatteso quanto impietoso quadro fatto emergere dalla Relazione sul rendiconto generale dello Stato della Corte dei Conti a proposito dei dati relativi alle quattro Rottamazioni partite nel 2016. I mancati versamenti, si apprende, superano le entrate effettive: segnale che è sempre più crescente la tendenza di chi conta di rinviare, aderendo alla definizione agevolata, il momento di pignoramenti o ipoteche o fermi amministrativi.
I dati più recenti e significativi parlano in relazione all'ultima Rottamazione, la quater: 12,2 miliardi i soldi incassati alla fine del 2024 - su una stima iniziale di 52 miliardi - di cui 6,8 riscossi nel 2023 e 5,4 nel 2024. Numeri che evidenziano "una adesione (e dunque una riscossione) superiore alle stime" fatte nella relazione di legge che aveva introdotto l'ultima definizione agevolata. Ma, a ben guardare, "11,2 miliardi delle rate scadute nel 2023 e 2024 non sono state versate e (...) probabilmente una quota cospicua delle adesioni alla rottamazione è finalizzata a ritardare la riscossione coattiva". Il gap tra introiti previsti e riscossioni effettive è poi confermato anche dall'andamento delle altre tre Rottamazioni precedenti. Per la prima infatti le previsioni parlavano di un introito pari a 19,6 miliardi ma le riscossioni effettive hanno riguardato appena 9,2 miliardi. In sostanza un buco di omessi versamenti pari a 10,5 miliardi, ovvero il 53%. Poi la seconda Rottamazione (bis del 2017): introiti previsti di 9,3 miliardi ma incasso di appena 3 miliardi (32%), con 6,3 miliardi mancanti e mai entrati nelle casse erariali. Dunque la terza Rottamazione (Rottamazione Ter del 2018) che "parlava" di 29,3 miliardi stimati ma appena 8,5 miliardi gli effettivi, il 29%. E anche qui 19,5 miliardi omessi. Dell'ultima Rottamazione (quater), su introiti previsti di 52 miliardi le riscossioni totali hanno riguardato, si è detto, appena 12,2 miliardi. Anche qui il risultato in negativo parla di un'omissione pari a 11,2 miliardi.
Un altro versante spinoso su cui poi si concentra l'analisi della Corte dei Conti riguarda la rateizzazione dei crediti tributari. A fine 2024 l'Agenzia delle Entrate-Riscossione hanno concesso rateazioni per un carico cumulato di 53,5 miliardi, a fronte di oltre 6 milioni di richieste - un'impennata di 1,2 milioni rispetto alla fine dell'anno precedente. Nel 2024 sono stati raggiunti 4,7 miliardi di incassi di rateazione, di gran lunga superiori (di oltre il 66,7%) rispetto a quelli del 2023. Ma anche qui, avverte l'Agenzia, si nasconde l'impasse perché "la possibilità di rateizzazione costituisce uno strumento utile di gestione dei crediti al quale i debitori fanno ampio ricorso".
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia