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Mediobanca accelera sull’ops per Banca Generali: Nagel anticipa l'assemblea al 21 agosto, pressing su Generali per il via libera

La mossa anticipa l’offerta rivale di MPS e punta a sbloccare la cessione della quota in Generali; intanto Piazzetta Cuccia chiude l’esercizio con risultati record e utili in crescita; il Leone verso il sì a Nagel - RUMORS

01 Agosto 2025

Mediobanca accelera sull’ops per Banca Generali: Nagel anticipa l'assemblea al 21 agosto, pressing su Generali per il via libera

Mediobanca ha annunciato l’intenzione di anticipare l’assemblea straordinaria relativa all’Ops su Banca Generali, inizialmente fissata per il 25 settembre, spostandola al 21 agosto. La conferma definitiva dipenderà dal parere del consiglio di amministrazione di Generali, atteso per il 6 agosto, sugli accordi distributivi legati all’operazione.

Nagel: “Ops sul mercato prima della chiusura dell’offerta MPS”

"In caso di feedback positivo ci muoveremo in questo senso», ha spiegato ieri in conference call il ceo Alberto Nagel, secondo il quale l'ops «può essere sul mercato prima della fine dell'offerta di Mps. Quando l'offerta è pubblicata e la maggior parte delle condizioni sono soddisfatte, è legalmente vincolante e non può essere ritirata secondo la volontà dell'offerente".

Strategia e voti contrari: le motivazioni del cambio di data

L’assemblea, inizialmente prevista per giugno, era stata posticipata ufficialmente per dare tempo a Generali di valutare la proposta. Tuttavia, secondo alcune ricostruzioni, il rinvio sarebbe stato motivato anche da timori sull’esito del voto, con una possibile maggioranza contraria guidata da Delfin (famiglia Del Vecchio) e Francesco Gaetano Caltagirone, che avrebbero superato il 40% delle quote. L’anticipo a fine agosto, in piena estate, potrebbe quindi puntare a ridurre la partecipazione del fronte avverso, inclusi alcuni fondi previdenziali e Unicredit, che detiene l’1,9% di Mediobanca.

Tempi stretti per convocazione e lancio dell’offerta

La convocazione formale dell’assemblea richiederà 15 giorni, mentre per il lancio dell’offerta saranno necessari al massimo altri dieci giorni tra l’ok di Consob e la risposta del cda di Banca Generali. L’ops potrebbe dunque essere sul mercato tra fine agosto e inizio settembre.

Una mossa difensiva contro MPS

L’obiettivo appare strategico: arrivare prima dell’offerta di MPS, posizionando Mediobanca come soggetto già impegnato nella dismissione della sua quota in Generali (13,1%). Una mossa letta da alcuni osservatori come una “poison pill” nei confronti dell’ops lanciata da Siena.

Mediobanca ribadisce: “Offerta MPS inadeguata”

Mediobanca ha nuovamente criticato l’offerta di MPS, definendola "del tutto inadeguata e non conveniente". In particolare, viene evidenziato che: il corrispettivo, interamente in azioni MPS, comporterebbe uno sconto di circa il 30% rispetto al valore ritenuto equo dal cda di Mediobanca; non esiste un reale razionale industriale; l’integrazione comporterebbe significative dissinergie.

Deflussi e uscite dal private banking

Mediobanca ha inoltre segnalato che nei sei mesi successivi all’annuncio dell’offerta di MPS si sono verificati deflussi per circa 1,5 miliardi di euro nel segmento private banking, accompagnati dall’uscita di banker. La causa, secondo Nagel, è l’assenza di un piano di valorizzazione e retention del personale chiave da parte di MPS.

Generali valuta le condizioni dell’operazione

Il consiglio di amministrazione di Generali ha già avviato le valutazioni sull’operazione proposta da Mediobanca. Oltre agli aspetti distributivi, il board dovrà esaminare anche la proposta di un lock-up di 12 mesi sulla quota di azioni proprie – pari al 6,5% – che la compagnia riceverebbe in caso di adesione all’ops. Tuttavia, non è escluso che Generali chieda di poter disporre liberamente di quelle azioni fin da subito, con l’obiettivo di metterle eventualmente nelle mani di un soggetto in grado di garantire maggiore stabilità alla governance. Secondo rumors raccolti da Il Giornale d'Italia, la maggioranza del board dovrebbe esprimersi favorevolmente a un’intesa strategica di lungo periodo nei settori della bancassurance e dell’asset management.

La comunicazione di Mediobanca

"Mediobanca informa che in data odierna ha ricevuto notizia che l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deliberato, lo scorso 29 luglio, di non avviare un’istruttoria con riferimento all’offerta pubblica di scambio volontaria promossa da Mediobanca, ai sensi degli artt. 102 e 106, comma 4, del TUF, sulla totalità delle azioni ordinarie di Banca Generali (l’Offerta). L’Offerta è stata quindi autorizzata senza condizioni, limitazioni e prescrizioni, come richiesto dal paragrafo 1.5, punto (i), del Comunicato ex art. 102 TUF di Mediobanca. Inoltre, Mediobanca informa che, in data 30 luglio 2025, la Commissione europea ha deciso di non avviare la fase di esame formale in relazione al controllo delle sovvenzioni estere distorsive del mercato interno, chiudendo la fase di esame preliminare ai sensi dell’art. 10, paragrafo 4, del Regolamento (UE) 2022/2560 (FSR). Ciò ha comportato la cessazione, a partire da quella data, del periodo di sospensione durante il quale l’Offerta non poteva essere attuata sotto il profilo del controllo delle sovvenzioni estere, ai sensi dell’art. 24, paragrafo 1, del Regolamento FSR."

Risultati record per Mediobanca

Sul fronte economico-finanziario, Mediobanca presenta numeri solidi, che rafforzano la posizione del gruppo in questa fase delicata. L’esercizio 2024/2025 si è infatti chiuso con il miglior utile netto della sua storia, pari a 1,33 miliardi di euro, in crescita del 4% rispetto all’anno precedente. I ricavi sono saliti a 3,72 miliardi (+3%), sostenuti in particolare dalle commissioni, aumentate del 14% a quota 1,07 miliardi. Il margine di interesse si è mantenuto stabile a 1,97 miliardi.

Secondo l’ad Alberto Nagel, la crescita è stata spinta soprattutto dalle attività a basso assorbimento di capitale, come il wealth management, la consulenza strategica e i servizi legati ai mercati finanziari. Il ritorno sul capitale tangibile (ROTE) è salito al 14%, mentre l’utile per azione è cresciuto a 1,64 euro (+7%). Un risultato che, sottolinea Nagel, consolida il ruolo di Mediobanca come operatore efficiente e redditizio in uno scenario competitivo in evoluzione.

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