19 Luglio 2025
Iveco Group, azienda nata a Torino nel 1975 e parte della galassia Exor, sarebbe prossima a un passaggio di proprietà, con Tata Motors tra i possibili acquirenti. Il gruppo indiano, noto per controllare già Jaguar e Land Rover, starebbe valutando l'acquisizione del costruttore italiano specializzato in camion, veicoli commerciali, autobus, motori industriali e mezzi per la difesa. Quest’ultima divisione, tuttavia, non rientrerebbe nell’accordo di vendita.
Nuove informazioni potrebbero emergere già il 30 luglio, quando Iveco Group presenterà i dati della trimestrale. Le stime degli analisti indicano ricavi attesi per 3,56 miliardi di euro, un risultato operativo adjusted di 211 milioni e un utile netto adjusted pari a 110 milioni. La posizione finanziaria netta delle attività industriali è stimata in circa 1,03 miliardi.
Essendo Iveco Group considerata un’azienda di rilevanza strategica per l’Italia, l’eventuale cessione potrebbe attivare la normativa sul golden power. Questa permetterebbe al governo italiano di intervenire per tutelare gli interessi nazionali. Al momento, né da parte della sede torinese del gruppo né da quella di Tata Motors a Mumbai sono arrivati commenti ufficiali.
La notizia ha avuto un impatto immediato sul titolo Iveco, che ha chiuso in forte rialzo in Borsa, segnando un +8,32% e raggiungendo i 16,60 euro. Il gruppo, guidato dal 2024 dal manager svedese Olof Persson, ha una capitalizzazione di circa 4,48 miliardi di euro. Exor, holding della famiglia Agnelli con John Elkann come CEO, detiene il 27,1% del capitale e il 43,1% dei diritti di voto.
La divisione Iveco Defence Vehicles non sarebbe inclusa nella trattativa con Tata Motors. Secondo quanto emerso, è in corso una valutazione separata per la sua vendita o eventuale scorporo entro l’anno. Tra i soggetti interessati ci sono Leonardo (insieme alla tedesca Rheinmetall), il consorzio franco-tedesco KNDS e il gruppo ceco Czechoslovak Group. Le offerte arrivate finora ammonterebbero fino a 1,9 miliardi di euro.
Le organizzazioni sindacali del settore metalmeccanico hanno richiesto un incontro urgente con il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Uilm e Fiom esprimono preoccupazione per il futuro dei 14.000 dipendenti di Iveco. I sindacati sottolineano i rischi di un possibile impoverimento del tessuto industriale italiano, a fronte dei benefici economici ottenuti dalla proprietà.
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