01 Luglio 2025
Il sistema economico ligure è in evoluzione, caratterizzato da criticità strutturali ma anche da promettenti traiettorie di sviluppo. Storicamente legata all’economia del mare e alla cantieristica navale, la Liguria continua ad avere in questi settori efficaci leve di sviluppo, accanto al polo dell’alta tecnologia, in particolare nell’area genovese, che ospita centri di eccellenza come l’Istituto italiano di tecnologia e il Parco scientifico e tecnologico degli Erzelli.
La Liguria presenta positivi segnali di vitalità economica complessiva. Secondo i dati presentati nel marzo 2025 da Deloitte e The European House – Ambrosetti la Liguria presenta positivi segnali di vitalità economica complessiva. Sul fronte della Blue Economy, si conferma leader nazionale, posizionandosi al primo posto in Italia per incidenza dell’economia del mare sul totale dell’economia regionale, con un valore pari all’11,9% del pil regionale.
Secondo il Censimento permanente delle imprese dell’Istat (dati 2022), in Liguria sono attive 27.756 imprese nei principali settori produttivi, che danno lavoro a 278.107 addetti e generano un valore aggiunto complessivo di oltre 13,4 miliardi di euro. Il comparto con il maggior numero di aziende è l’agroalimentare, seguito da turismo e tempo libero e edilizia.
D’altra parte, tutto il sistema economico italiano si trova a operare in uno scenario globale ricco di opportunità ma anche di incertezze e di rischi. Come emerge dall’ultima Global Risk Management Survey di Aon, azienda leader a livello globale nell’intermediazione assicurativa e nella consulenza per la gestione dei rischi, i rischi maggiormente percepiti dalle aziende italiane si collegano prima di tutto a un possibile incremento del prezzo delle materie prime e in generale a una minore disponibilità delle stesse. Questo fattore è peculiare per il nostro Paese, a causa della frammentazione del mercato locale che limita intrinsecamente la capacità di acquisto ed espone, più che in altri Paesi, le nostre aziende alle oscillazioni di disponibilità e di prezzo delle materie derivanti da dinamiche inflattive e tensioni politiche internazionali.
Anche gli attacchi cyber hanno un ruolo rilevante tra i rischi percepiti. L’Italia è uno dei Paesi più colpiti al mondo da questo fenomeno, con tassi di crescita degli incidenti notevolmente superiori alla media europea. Infine, il tema della “business interruption” è particolarmente sentito, essendo collegato a molteplici fattori, come per esempio problematiche di supply chain, incidenti o eventi naturali estremi, sempre più frequenti nel nostro Paese, con i loro pesanti impatti su processi e beni aziendali. A questi si uniscono i rischi legati alla sfera della gestione del personale e dell’invecchiamento della forza lavoro, con i relativi impatti economici collegati, tra sistema pensionistico, previdenza, e gestione di una forza lavoro con almeno cinque generazioni a confronto e con modalità sempre diverse di engagement tra le varie fasce.
Dei rischi e delle opportunità che si presentano alla Liguria in questa fase ha parlato Christian Gianni, area manager Liguria di Aon.
La Liguria è in sintonia con il trend nazionale?
"L’area ligure è in linea con i principali dati nazionali. Tra i clienti di Aon in Liguria ci sono alcune delle più importanti aziende del territorio operanti nel settore della consulenza, della navigazione, della logistica, dei trasporti e dell’energia. La tipologia va dalla media impresa alla grande azienda multinazionale. Analizzando, invece, il portafoglio dal punto di vista delle soluzioni offerte ai clienti, grande attenzione viene posta da tutte le organizzazioni ai rischi legati al trasporto delle merci, surety e cyber. Per soddisfare in maniera sempre più completa le esigenze dei clienti e, nello specifico di quelli di quest’area, oltre alla tradizionale attività di intermediazione assicurativa, Aon supporta le aziende con servizi di consulenza molto avanzati nell’analisi dei rischi, nel disegno di strategie, nella progettazione di soluzioni di risk management alternative al trasferimento del rischio ai mercati e nel supporto alla gestione di crisi e incidenti che impattano sul business".
Qual è la presenza di Aon in Liguria?
"La penetrazione di mercato sull’area per Aon è molto elevata con un presidio storico da circa 15 anni. I settori maggiormente presidiati sono Transportation & Logistics, Marine, Energy, Consulting e Manufactoring, a testimonianza, da un lato, della maggiore consapevolezza per le organizzazioni di dover gestire i propri rischi e il proprio capitale umano in un mondo sempre più incerto, e dall’altro, delle competenze distintive e delle soluzioni innovative offerte da Aon in questi ambiti. La forza di Aon è la capacità di mixare un expertise internazionale, accedendo a dati e approfondimenti globali, con soluzioni locali, attraverso la vicinanza al territorio e la capacità di customizzare le soluzioni assicurative e di consulenza sulle singole realtà".
Come seguite le specificità liguri?
"Per presidiare in modo puntuale e competente queste specificità sono presenti, nella sede di Genova, team dedicati che si rivolgono ai diversi target e sono suddivisi nelle due macro divisioni, Risk Capital e Human Capital, con una forza lavoro di circa 100 colleghi. Esistono, in particolare, team e competenze specialistiche dedicate al mondo dei Trasporti, dei Bond e alla specialty Professional Services, specializzata nelle coperture degli ordini professionali. In sintesi, Aon è in grado di offrire soluzioni complete alla propria clientela, sia che si tratti di clienti corporate, che di enti pubblici o associazioni in tutte le industry di riferimento".
Quali sono i piani di sviluppo per il business di Aon in Liguria?
"Gli obiettivi a medio-lungo termine si riassumono principalmente su due filoni: mantenere la sede di Genova come punto di riferimento, in linea con quanto è stato storicamente fino a oggi, arricchendo la consapevolezza dei nostri clienti sulle nuove soluzioni di servizio in ambito consulenziale costruendo un modello end-to-end per i nostri clienti liguri in analogia a tutti i territori nazionali in cui Aon opera e rafforzare la presenza nel middle market, cuore pulsante dell’economia italiana. La presenza capillare sul territorio unita a una organizzazione flessibile ci permette di cogliere le potenzialità in modo completo, con alle spalle un know-how specialistico derivante dall’eccezionale lavoro dei colleghi".
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