24 Maggio 2025
UniCredit fa ricorso al TAR contro il golden power su Banco BPM, rinuncia condizione Anima Holding; Orcel: “Scelta cautelativa”. La contestazione riguarda l’applicazione del “golden power”.
La sospensione è finalizzata a lasciare il tempo necessario per fornire agli investitori di UniCredit e di BPM informazioni chiare e adeguate, che consentano loro di valutare con cognizione di causa l'offerta, tenendo conto dell'esercizio del Golden power e delle relative prescrizioni di cui al decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 18 aprile.
UniCredit ritiene che non vi siano le condizioni per l’attivazione del golden power, in quanto l’operazione in questione non compromette in alcun modo la sicurezza nazionale. Tuttavia, qualora il TAR dovesse ritenere legittima l’applicazione del golden power, la banca chiede che le prescrizioni imposte dal governo vengano riviste, ritenendole eccessive e non in linea con le normative europee. Su richiesta di UniCredit, il Tribunale Amministrativo potrebbe optare per una procedura accelerata, che ridurrebbe i tempi e porterebbe a una decisione entro circa un mese.
In un comunicato, il gruppo guidato da Andrea Orcel precisa che, a prescindere dall’esito finale, il ricorso rappresenta una scelta cautelativa volta a ottenere chiarezza e un giudizio indipendente sulla corretta applicazione del golden power in questo specifico caso. Riguardo alla sospensione dell’OPS per 30 giorni decisa dalla Consob, UniCredit sottolinea che questa misura è positiva per il mercato e per gli azionisti, poiché consente di acquisire informazioni più complete e trasparenti.
Interpellato durante il Festival dell’Economia di Trento, il presidente della Consob Paolo Savona ha spiegato che la decisione è frutto del lavoro congiunto degli uffici competenti, inclusi quelli legale, emittenti e trasparenza del mercato, e che riflette un processo collegiale. In merito a eventuali malumori da parte del governo, Savona ha dichiarato: “Sono sempre pronto a fare un passo indietro. Me ne vado quando non sono più ben accetto, vale in ogni istituzione”.
Infine, il consiglio di amministrazione di UniCredit ha deciso di rinunciare alla condizione relativa all’acquisizione di Anima da parte di Banco BPM, considerata non più strategica in seguito alla realizzazione dell’operazione a condizioni meno vantaggiose rispetto a quanto previsto inizialmente con il lancio dell’OPS. La banca lamenta inoltre la mancanza di una comunicazione trasparente e tempestiva da parte di BPM, sottolineando che l’operazione Anima è stata conclusa a un prezzo significativamente più alto rispetto a quanto ipotizzato.
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