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Stipendi d’oro nel 2024 la classifica dei Top Manager delle aziende italiane, Carlos Tavares il più pagato, seguono Cimbri, Vigna e John Elkann

Crescono i compensi dei top manager delle aziende italiane. In testa alla classifica degli stipendi milionari ci sono Tavares, poi Cimbri, Vigna, Elkann e Orcel

18 Aprile 2025

Stipendi d’oro nel 2024 la classifica dei Top Manager delle aziende italiane, Carlos Tavares il più pagato, seguono Cimbri, Vigna e John Elkann

In un Paese in cui l’inflazione ha messo in ginocchio il cittadino medio e i salari restano al palo, c’è un’Italia parallela in cui i compensi crescono vertiginosamente. È il mondo dei top manager, dove le cifre raggiungono vette difficili da immaginare per il lavoratore comune. In testa alla classifica c’è Carlos Tavares, seguito da Carlo Cimbri, Benedetto Vigna, John Elkann e Andrea Orcel.

Stipendi d'oro nel 2024 per i top manager delle aziende italiane - LA CLASSIFICA

A fotografare con precisione questa realtà è un’analisi di Milano Finanza, che ha esaminato i dati resi pubblici dalle aziende in vista delle assemblee degli azionisti: il compenso medio dei manager delle società quotate sull’indice Ftse Mib si aggira intorno ai 3 milioni di euro.

A guidare la classifica dei più pagati c’è l’ex amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares. Il suo stipendio per il 2024 è stato pari a 23,08 milioni di euro, a cui si aggiunge una buonuscita da 12 milioni dopo l’uscita dalla guida del colosso automobilistico. Una cifra che desta scalpore, se si considera il contesto in cui è maturata: il 2023 è stato un anno nero per Stellantis, con un calo dell’ebitda del 63,5% e un crollo in Borsa del 40%. Nonostante i tagli al personale e le difficoltà del settore automotive, l’assemblea degli azionisti riunitasi ad Amsterdam ha approvato senza esitazioni la liquidazione per l’ex a.d.: 35 milioni tra compenso fisso e buonuscita, “in linea con gli anni precedenti”.

Segue Carlo Cimbri, presidente di Unipol, con 51,84 milioni di euro. Di questi, però, soltanto 6 milioni sono relativi al compenso effettivo: il resto deriva dal trattamento di fine rapporto dopo 33 anni di carriera all’interno del gruppo assicurativo. In terza posizione troviamo Benedetto Vigna, a.d. di Ferrari, con un compenso in crescita: 7,98 milioni di euro contro i 6,69 dell’anno precedente. In quarta posizione c’è John Elkann, presidente di Ferrari e Stellantis, che si ferma a 5,4 milioni di euro.

Il settore bancario non è da meno. Andrea Orcel, amministratore delegato di Unicredit, ha guadagnato 3,63 milioni di euro nel 2024. Ma considerando i bonus ottenuti per gli obiettivi raggiunti dall’istituto bancario, la cifra reale sale a 13,2 milioni. Più contenuto lo stipendio di Luigi Lovaglio, a.d. di Monte dei Paschi di Siena, che si attesta a 494 mila euro.

La fotografia è impietosa: mentre le Borse crescono, con il Ftse Mib in rialzo dell’11% nel 2024, gli stipendi dei top manager sono aumentati mediamente del 21%, a fronte di un’inflazione dell’1,1%. E se i salari dei lavoratori italiani sono cresciuti del 3,1% – un dato che rappresenta un lieve recupero del potere d’acquisto – il divario tra i vertici aziendali e la forza lavoro continua ad allargarsi.

I numeri parlano chiaro: “Tra il 1991 e il 2022, gli stipendi reali in Italia sono aumentati dell’1%, contro una media del +32,5% nell’area Ocse”, si legge nell’analisi di MF. “Dal 2015 a oggi, i salari italiani sono saliti dell’11%, mentre l’inflazione è cresciuta del 20,8%. In sostanza, i lavoratori hanno perso circa il 10% di potere d’acquisto”.

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