17 Febbraio 2025
Il governatore della Banca d'Italia, Fabio Panetta, ha messo in guardia sugli effetti negativi che i nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti potrebbero avere su Italia e Germania, i Paesi più colpiti. Panetta ha spiegato che, nonostante l'impatto negativo per l'Europa, che si tradurrebbe in una contrazione del PIL dello 0,5%, la situazione sarà meno grave rispetto agli effetti che i dazi avranno su Cina e Stati Uniti, dove la contrazione potrebbe arrivare al 2%. "L'Italia e la Germania sono i Paesi che subiranno maggiormente gli effetti negativi dei dazi di Trump", ha affermato il governatore durante il suo intervento all'Assiom Forex di Torino.
Panetta ha anche sottolineato un altro aspetto: l'Europa continua a essere troppo dipendente dalla domanda estera, il che la rende vulnerabile a un periodo di protezionismo. Un altro grafico nel suo discorso evidenziava il divario crescente tra la crescita degli Stati Uniti e quella dell'Unione Europea. Nonostante questi fattori, Panetta ha cercato di trasmettere un messaggio di speranza, evidenziando che "il declino non è un destino ineluttabile e l'Italia ha già dimostrato di saper reagire alle crisi”.
In un'ottica più positiva, anche Gian Maria Gros Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo, ha condiviso un ottimismo cauto, ammettendo che l'Italia potrebbe essere più colpita inizialmente, ma che il Paese ha sempre dimostrato una forte capacità di adattarsi ai cambiamenti dei mercati e dei prezzi. Dello stesso parere è Angelo Camilli, vice presidente di Confindustria per il credito, che ha invocato un "dialogo con fermezza e grande compattezza" in modo che l'Europa possa affrontare unita la sfida dei dazi.
Per quanto riguarda l'inflazione, Panetta ha sottolineato che i dazi non avranno un impatto significativo, con le stime della Banca d'Italia che indicano un effetto netto pari a zero o leggermente negativo. Questo potrebbe essere un motivo in più per proseguire con la "normalizzazione della politica monetaria", un processo che Panetta ha difeso, visto il suo ruolo di "colomba" all'interno del consiglio della Banca Centrale Europea.
Un altro tema affrontato da Panetta è quello delle fusioni bancarie. Il governatore ha chiarito: "La Banca d'Italia non si è dimenticata delle fusioni bancarie, ma è ingenuo pensare che possa commentarle come se fosse a un talk show". Panetta ha ribadito che la vigilanza della Banca d'Italia, in collaborazione con le altre autorità, continuerà a monitorare la situazione, ma “l'esito delle operazioni è affidato alle dinamiche di mercato e alle scelte degli azionisti", ha aggiunto.
Antonio Patuelli, presidente dell'ABI, d’accordo con questa posizione, ha dichiaratop: "Per quello che mi riguarda viva il mercato regolato e garantito dalle competenti autorità indipendenti". Panetta ha anche riconosciuto che le fusioni bancarie, che mirano a ridurre il divario dimensionale tra le principali banche italiane e i concorrenti europei, potrebbero favorire l'integrazione e il consolidamento del mercato europeo. Ha ricordato che le grandi dimensioni comportano sia vantaggi che alcune criticità ben note, tuttavia “queste operazioni possono essere inquadrate in una prospettiva di integrazione e consolidamento del mercato europeo".
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