23 Dicembre 2024
Commissione europea (foto Pixabay)
La Commissione europea ha erogato oggi all’Italia un "regalo di Natale" anticipato: la sesta rata del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), per un totale di 8,7 miliardi di euro. La somma, consegnata il 23 dicembre 2024 è composta da 6,9 miliardi in prestiti e 1,8 miliardi in sovvenzioni. Ad oggi, l’Italia ha ricevuto complessivamente 122,2 miliardi di euro sui 194,4 miliardi stanziati nell’ambito del Recovery Plan.
La richiesta di pagamento, presentata dall’Italia il 28 giugno 2024, riguardava 39 tappe e obiettivi specifici. Tra le riforme principali figurano il miglioramento delle risorse umane nella pubblica amministrazione, la riorganizzazione degli appalti pubblici e la modernizzazione dell’amministrazione fiscale. Sul fronte sociale, sono previsti interventi per combattere il lavoro sommerso e sostenere gli anziani non autosufficienti. Significativi anche gli investimenti in digitalizzazione, con lo sviluppo di piattaforme logistiche e la modernizzazione dei parchi nazionali, nonché gli sforzi per la sostenibilità, tra cui la gestione dei rifiuti e lo sviluppo di tecnologie agro-solari.
Il 26 novembre 2024, la Commissione europea aveva dato una valutazione preliminare positiva sulla richiesta dell’Italia, confermata successivamente dal Comitato economico e finanziario del Consiglio. Questo passaggio ha portato alla decisione definitiva sull’erogazione della sesta rata.
Secondo una nota del Consiglio dei Ministri, il nostro Paese è stato "il primo Stato membro dell’Unione europea a ricevere la valutazione positiva sulla sesta rata e si conferma anche la Nazione che ha ricevuto l'importo maggiore di finanziamento, che raggiungerà 122 miliardi di euro, corrispondente al 63% della dotazione complessiva del PNRR, pari a 194,4 miliardi di euro".
L’Italia, con questa tranche, ha appunto raggiunto il 63% dei fondi complessivi disponibili con il Recovery Plan, mentre restano da sbloccare ulteriori 72,2 miliardi di euro per completare l’intero programma.
"Questa importante pietra miliare riflette la portata delle riforme trasformative e degli investimenti in corso negli Stati membri dell'Ue, accelerando le transizioni verdi e digitali e rafforzando al contempo la resilienza complessiva dell'Unione", ha commentato la Commissione in una nota.
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