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Confindustria: "L'industria è in crisi, discesa tassi non basta", produzione ottobre -3,6%, ma boom del turismo a +28,8% sul 2019

Il monito dal centro studi di Confindustria, che spiega attraverso i numeri un'Italia in cui la congiuntura economica fatica a trovare una direzione chiara

11 Dicembre 2024

Dati Istat, prezzi produzione industria aprile 2023

Prezzi produzione aprile 2023, -1,5% su base annua dopo oltre 2 anni di crescita

L’economia italiana chiuderà il 2024 tra luci e ombre, con un'industria che arranca: lo certifica la nuova congiuntura flash del Centro studi di Confindustria. Da un lato il turismo e i servizi registrano una forte crescita, sostenuti dal calo dei tassi di interesse. Diminuzione che dall’altro lato non è sufficiente all’industria, secondo il report. Industria che mostra segnali di difficoltà. Le stime sul Pil del quarto trimestre restano incerte: "I fattori congiunturali spingono al rialzo, ma frenano alcuni ostacoli strutturali", scrive Confindustria. "L'economia italiana è in rallentamento e l'industria è in crisi. Non basta la discesa dei tassi" pronosticata per il 12 dicembre dalla Bce, continua la nota.

Il settore industriale è tra i più colpiti dalla crisi. A ottobre la produzione ha registrato un calo annuo del -3,6%, con settori chiave come l’auto (-34,5%), gli articoli in pelle (-17,2%) e i prodotti petroliferi raffinati (-15,8%) in una crisi più marcata. Gli investimenti, già deboli nel terzo trimestre (-1,2%), non mostrano segnali di ripresa per l’ultimo, complice una fiducia delle imprese in calo e una domanda interna stagnante. Il Pmi manifatturiero è ulteriormente diminuito a novembre (44,5 da 46,9), segnalando una contrazione sempre più marcata.

Le esportazioni italiane restano deboli, con una contrazione del -3,5% nelle vendite extra-Ue a ottobre e un calo del -21,3% annuo verso la Cina nei primi dieci mesi del 2024. La frenata del mercato statunitense e la debolezza della domanda europea aggravano una situazione già allarmante. Le prospettive sono incerte, complice l’introduzione di nuove misure protezionistiche negli Usa e un Pmi ordini esteri in contrazione per il sesto mese consecutivo.

Il turismo traina i servizi, si va "verso nuovi record di crescita"

A bilanciare la situazione economica complessiva è il turismo, che continua a registrare una crescita robusta. A settembre, la spesa dei turisti stranieri in Italia è aumentata del +6,9% rispetto al 2023, superando del +28,8% i livelli pre-pandemia del 2019. La spesa media per turista è salita del +6,2% a prezzi correnti, mentre il numero di notti trascorse dai visitatori esteri è cresciuto del +0,8% su base annua.

Tuttavia, il turismo domestico ha registrato un calo del -6,5% nei primi nove mesi del 2024, riflettendo la debolezza dei consumi interni. Secondo la nota diffusa dal centro studi Confindustria, il turismo in generale va "verso nuovi record di crescita in Italia".

Inflazione, decisioni dell'Eurozona e contesto internazionale

L’inflazione italiana è risalita a novembre al +1,4% annuo, trainata da un rialzo dei prezzi core (+1,9%) e dall’aumento dei costi del gas (+2,7% annuo), che a dicembre si attesta a 47 euro/mwh. Il prezzo del petrolio, invece, rimane in calo su base annua (-10,4%), con un valore medio di 74 dollari al barile a novembre.

Dopo i tagli dei tassi ufficiali nei mesi scorsi, il 12 dicembre la Bce dovrebbe abbassare i tassi di 25 punti base al 3,00%. Invece sarà la volta della Fed la settimana prossima, e anche qui sono attesi dai mercati altri tagli dopo l'ultimo da mezzo punto percentuale. Tutti tagli che secondo Confindustria non sono sufficienti a sostenere l'andamento economico del Paese, in particolare dell'industria.

Negli Usa, l’attività industriale mostra segnali di debolezza, ma i consumi restano il motore dell’economia, con vendite al dettaglio in aumento del +0,4% a ottobre. In Cina, secondo Confindustria, la produzione industriale accelera grazie all’aumento degli ordini e alle misure di stimolo adottate dal governo, che includono una politica monetaria più accomodante.

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