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Caltagirone sale in Montepaschi al 5%, il disegno per il terzo polo bancario con Banco BPM voluto dal governo Meloni

L’imprenditore romano incrementa la partecipazione in Mps, entrando nella cordata che mira a preservare l’identità italiana della banca senese e a creare un terzo polo bancario nel Paese

04 Dicembre 2024

Caltagirone sale in Montepaschi al 5%,  il disegno per il terzo polo bancario con Banco BPM voluto dal governo Meloni

Francesco Gaetano Caltagirone aumenta la quota in Montepaschi, incrementando la sua partecipazione dal 3,6% a oltre il 5%.
L’imprenditore romano, noto editore e costruttore, ha effettuato l’operazione attraverso dieci veicoli finanziari distinti, con acquisti avvenuti lo scorso giovedì 26 novembre. Questa mossa arriva a pochi giorni dal lancio dell’offerta pubblica di scambio (ops) di UniCredit su Banco BPM, precisamente tre giorni dopo.

Caltagirone è già azionista di Generali, Mediobanca e Banco BPM. Il suo ritorno in Mps è avvenuto il 13 novembre, nel contesto dell’ultima cessione di azioni da parte del Tesoro italiano. In quella circostanza, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha venduto il 15% delle sue quote, riducendo la propria partecipazione dal 26,7% all’11,7% del capitale della banca senese. Questa operazione di sistema ha coinvolto una cordata composta, oltre che da Caltagirone, da Banco BPM (con una quota del 5%), Anima Holding (che ha aumentato la sua partecipazione al 4% con un acquisto del 3% aggiuntivo) e Delfin (3,5%).

L’iniziativa, orchestrata dal governo guidato da Giorgia Meloni, mirava a rafforzare l’identità italiana di Mps e a favorire la creazione di un terzo polo bancario, che avrebbe avuto come fulcro proprio Montepaschi e Banco BPM.

Una delle ipotesi sul tavolo è che Banco BPM possa proporre all’assemblea straordinaria un’operazione strategica con Montepaschi. Questo passaggio sarebbe obbligatorio per rispettare i vincoli della "passivity rule", che impone l’approvazione degli azionisti per determinate decisioni. Tuttavia, tale scenario è considerato complesso, sia per le dinamiche interne al settore, sia per la possibile reazione di UniCredit, che potrebbe rispondere con un rilancio dell’offerta.

In questo contesto, l’ingresso di Caltagirone si configura come una mossa strategica, volta a rafforzare la sua posizione non solo all’interno di Mps, ma anche nel più ampio scacchiere del settore bancario italiano. La partita rimane aperta, con numerosi interrogativi sul futuro di Montepaschi e sulle prospettive di consolidamento del sistema bancario nazionale.

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