19 Novembre 2024
Panetta, governatore della Banca d’Italia e membro del Comitato esecutivo della BCE, ha dichiarato che è il momento di un cambio di rotta nella politica monetaria europea. Intervenuto all'Università Bocconi di Milano, Panetta ha invitato ad adottare “un approccio più tradizionale e realmente lungimirante alla politica monetaria, in linea con il nostro orientamento a medio termine”. Secondo il governatore, la situazione attuale richiede una revisione delle politiche sui tassi d’interesse, con un chiaro invito a procedere verso un allentamento: “È il momento di normalizzare il nostro orientamento di politica monetaria e passare a un territorio neutrale o, se necessario, addirittura espansivo”.
In un periodo particolarmente delicato per la politica monetaria, Panetta ha sottolineato che l'area dell’euro ha attraversato un lungo e complesso periodo di incertezze, iniziato con la pandemia di Covid-19. Il ritorno a un “territorio mappato” rappresenta, secondo l’esperto, un segnale positivo. Tuttavia, ha anche evidenziato che ci sono ancora due sfide cruciali da affrontare: “A livello globale, le tensioni geopolitiche sono elevate e gli sviluppi politici in diversi Paesi sono difficili da prevedere. Nell’area dell’euro l’economia è stagnante e i tassi di interesse sono ancora in territorio restrittivo”.
Panetta ha sottolineato che, con l’inflazione ormai vicina agli obiettivi fissati dalla BCE e la domanda interna in fase di stagnazione, non sono più necessarie politiche monetarie restrittive, che potrebbero portare l'inflazione al di sotto del 2%. L’economista ha insistito sulla necessità di concentrarsi sulla debolezza dell’economia reale, in particolare sul rischio che l'inflazione possa scendere troppo sotto l'obiettivo. “Senza una ripresa sostenuta, l’inflazione rischia di essere spinta ben al di sotto dell’obiettivo, aprendo uno scenario che sarebbe difficile da contrastare per la politica monetaria e che dovrebbe quindi essere evitato”, ha affermato Panetta. In questo contesto, ha ribadito la necessità di "normalizzare" l'orientamento monetario, spingendo verso un approccio più neutrale o addirittura espansivo.
Panetta ha anche parlato dell'economia italiana, evidenziando che, nonostante le difficoltà persistenti, la situazione è migliorata rispetto al passato. “Spesso mettiamo in risalto i nostri difetti e anche giustamente, ma non siamo molto diversi da altre parti d’Europa. Dieci anni fa l’Italia non cresceva ed era considerato il grande malato d’Europa. Oggi quando parlano del grande malato d’Europa tendono a indicare la Germania. Le cose cambiano”, ha dichiarato. Tuttavia, ha sottolineato che l'Italia deve proseguire con le riforme strutturali, modernizzare l’economia e migliorare la competitività. “Quello che dobbiamo fare è quello che deve fare l’Europa nel suo complesso. Dobbiamo proseguire con le riforme strutturali e modernizzare la nostra economia e potenziare la nostra capacità di produrre tecnologia e di incentivare la competizione”.
Guardando a livello europeo, Panetta ha avvertito che cercare di competere con economie giganti come gli Stati Uniti e la Cina a livello di singolo Paese sarebbe una “competizione senza speranza”. L’esperto ha ricordato che, fino a poco tempo fa, le condizioni economiche e finanziarie variavano notevolmente tra i Paesi dell’Unione, e c’era poca voglia di intraprendere una vera unione fiscale, in particolare da parte dei Paesi più forti. Tuttavia, ha osservato che la situazione sta cambiando: “Ora forse queste motivazioni stanno un po' cambiando, perché è chiaro a tutti che cercare di competere con economie giganti come gli Stati Uniti e la Cina a livello nazionale sarebbe una competizione senza speranza”. Un esempio di questa difficoltà è rappresentato dal settore dell’intelligenza artificiale: “Gli Stati Uniti hanno investito 300 miliardi di dollari, la Cina 100 miliardi, e noi appena 20 miliardi”.
Panetta ha concluso il suo intervento sottolineando la necessità di un’Europa più coesa e pronta a rispondere alle sfide economiche globali. L’Europa, ha affermato, deve investire maggiormente in innovazione, promuovere le riforme strutturali e rafforzare la competitività per mantenere la propria posizione nelle competizioni globali, in particolare nei settori ad alta tecnologia come l'intelligenza artificiale.
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