29 Agosto 2024
Il governo Meloni è pronto per la nuova manovra, un intervento che secondo Marco Osnato, presidente della Commissione Finanze della Camera, ammonterebbe sui 25 miliardi di euro. Si procede verso la riformulazione dell'assegno unico per i figli e la stretta sulle detrazioni e le deduzioni fiscali. L'idea è quella di agire sul gettito complessivo delle detrazioni più importanti per arrivare a circa 2 miliardi di euro, considerando che le detrazioni più piccole, che ammontano a non più di 10 milioni ciascuna possono valere massimo 400 milioni di euro in totale. Ad oggi, le detrazioni fiscali oscillano in maniera significativa in base al reddito. Per un reddito fino a 7.500 euro, le detrazioni coprono il 33% dell'imposta, mentre per i redditi superiori ad una somma di 120 mila euro l'incidenza delle detrazioni scende drasticamente a poco più dell'1%. Coloro che posseggono dunque, un reddito più alto, beneficiano di detrazioni di oltre un miliardo e 600 milioni di euro legate in gran parte ai lavori edilizi
Per quanto concerne l'assegno unico, il governo Meloni non crede alla sua completa efficacia e verrà riformulato in base all'idea di famiglia dell'esecutivo con tagli per alcuni e aumenti per altri. L'assegno è stato introdotto nel 2021 dal governo Draghi e ha garantito un aiuto economico ai genitori per tutti i figli a carico, a prescindere dalla condizione lavorativa dei genitori. L'assegno dovrebbe subire un taglio di 57 euro, destinato alle famiglie con ISEE superiore a 45 mila euro o che non lo presentano. Il risparmio verrebbe poi utilizzato per le famiglie numerose, con disabili e con una storia lavorativa solida in Italia. Secondo la premier questa misura, che non ha operato in maniera corretta, presenta delle criticità. Tra queste, gli avanzi di bilancio, la rinuncia al beneficio da parte di alcune famiglie e la procedura di infrazione europea da parte della Corte di giustizia Ue per l'esclusione dei lavoratori stranieri.
Nella discussione relativa alla manovra, l'esecutivo dovrà valutare la permanenza o il rinnovo di diverse misure. Il superbonus, ad esempio, scende dal 70% al 65%, il bonus ristrutturazione varrà il 36% su un totale di 48 mila euro di spesa al posto degli attuali 48% su un totale di 96 mila euro. Sarebbe bloccato, invece, il rinnovo dell'ecobonus, del sismabonus, del bonus verde e il bonus arredi. A rischio anche il bonus mamma, il contributo per le mamme lavoratrici con due figli. È certo invece che il bonus tv e decoder non verrà prorogato.
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