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Patto di stabilità, via libera Ue, Italia si astiene: paesi con debito superiore al 90% del Pil devono ridurlo di 1% ogni anno

Il patto di stabilità crea incertezze economiche agli occhi dei partiti politici italiani: "Timori" di un’accentuata austerity e ingenti impatti sui bilanci italiani

23 Aprile 2024

Patto di stabilità, via libera Ue, Italia si astiene: paesi con debito superiore al 90% del Pil devono ridurlo di 1% ogni anno

Il Parlamento Europeo ha dato il via libera per il nuovo Patto di Stabilità e Crescita, istituito dall’Unione Europea per garantire la stabilità economica dei paesi membri, che è al centro del dibattito della politica italiana in questo periodo. Il Patto imporrebbe delle strette di bilancio per l'Italia, con una spesa aggiuntiva di circa 13 miliardi di euro all'anno. Questo è il motivo per cui i partiti italiani hanno rifiutato di partecipare al voto finale al Parlamento europeo sulla riforma della governance economica, nonostante sia già stato approvato dal Consiglio Europeo a dicembre.

Le divergenze sulla riforma economica

A sostenere la riforma sono stati i socialisti, il Partito Popolare Europeo e Renew, così come quattro deputati europei italiani, tra cui Lara Comi (Forza Italia) e Herbert Dorfmann (Svp) per il gruppo del PPE, Marco Zullo per Renew e Sandro Gozi, sebbene eletto in Francia con Renaissance. I 5 Stelle si sono espressi contrari. L’intera maggioranza, compresa la Lega, si è astenuta, così come il PD.

I contrari hanno espresso il loro disappunto sottolineando gli aspetti critici per l'Italia e accusando l'UE di riportare un modello economico caratterizzato dall'austerity, che avrebbe lo scopo di ridurre il disavanzo del bilancio ed il debito pubblico. I tagli imposti all'Italia potrebbero danneggiare gravemente servizi fondamentali come sanità, scuola e trasporti. Al contempo, sono stati riconosciuti i miglioramenti della proposta rispetto alla bozza iniziale e al compromesso sulle regole che sembrano più credibili nell'attuazione. Infatti, il Patto potrebbe aiutare ad affrontare le sfide attuali, riducendo il debito pubblico e favorendo la crescita economica attraverso la salvaguardia degli investimenti pubblici.

Le sfide della prossima Legge di Bilancio: strette di bilancio, bonus e piani strutturali

Tuttavia, questa legge non dovrà soltanto tenere conto delle strette di bilancio annunciate dal Patto, ma anche di una serie di elementi cruciali. A partire dal bonus delle tredicesime per un guadagno maggiore ai 15.000 euro l'anno, al taglio del cuneo fiscale e alle tre aliquote confermate dall'Irpef. Il Patto prepara il terreno per la prossima legge di Bilancio e per la presentazione del Piano Strutturale di Bilancio, quest'ultima prevista per settembre, che dovrebbe chiarire l'aspettativa di spesa nazionale basata sulle linee guida dell'UE. L'insieme degli elementi, secondo alcune stime, si aggira attorno ai 30 miliardi di euro. 

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