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Giorgetti (MEF): "Per privatizzazioni pubbliche Mps oggetto del desiderio; manterremo il controllo sulle Poste"

Il ministro del Tesoro parla al Question Time del Senato: a breve decreto per Btp fuori Isee

09 Febbraio 2024

Crollo borse, Giorgetti: "Il sistema bancario italiano è solido e non ha le regole americane"

Giancarlo Giorgetti, fonte: Imagoeconomica

«Mps è diventata l’oggetto del desiderio, adesso la vogliono tutti: una posizione privilegiata per il governo. Chi lo avrebbe detto un anno fa». Così il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, rispondendo ai cronisti dopo il Question Time del Senato. Dopo le anticipazioni di Mf Milano Finanza sull’imminente vendita di una seconda tranche (compresa tra l’8 e il 10%) della quota del Monte in mano pubblica, il titolare del Mef conferma il grande appeal del titolo Mps sul mercato. Quello stesso appeal che aveva consentito allo Stato di incassare, all’indomani del primo maxicollocamento, 920 milioni di euro per una quota del 25%.

Il tema delle privatizzazioni è centrale sia fuori che dentro l’Aula di Palazzo Madama. Il programma, ribadisce ancora una volta Giorgetti, «non è volto semplicemente ad abbattere il debito pubblico, perché siamo consapevoli che non può avvenire in questa via, ma è un processo che punta all'efficienza di queste aziende». Nello specifico il titolare del Mef torna a rispondere sulla dismissione di una quota di Poste Italiane: «La misura dell’alienazione è stata stabilita in modo tale da conservare in capo allo Stato una partecipazione, anche indiretta, che assicuri il controllo pubblico: per la struttura azionaria di Poste, più del 30% del possesso garantisce il controllo».
La vendita, prosegue Giorgetti, verrà effettuata «anche in più fasi, mediante il ricorso anche a un’offerta pubblica di vendita rivolta al pubblico dei risparmiatori in Italia, inclusi i dipendenti del gruppo Poste Italiane a investitori italiani e internazionali». Sul potenziale introito legato all’operazione, invece, il risultato dipenderà «dalle condizioni del mercato che di volta in volta si verranno a determinare».
Durante il suo intervento, Giorgetti annuncia poi che l’esenzione dei titoli di Stato dall’Isee fino a un valore complessivo di 50 mila euro sarà operativa «a brevissimo». Dal calcolo, spiega, saranno esclusi titoli di Stato, buoni fruttiferi postali inclusi quelli trasferiti allo Stato e altri prodotti finanziari con l’obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato. «Lo schema di decreto attuativo, spiega il ministro, «è già stato trasmesso al ministero del Lavoro che ha concluso le attività istruttorie e verrà trasmesso in tempi brevi al Consiglio di Stato: nel momento in cui sarà completato, sarà possibile per tutti i cittadini aggiornare le prossime decisioni d’investimento dei loro risparmi».
Non solo privatizzazioni e Btp. Tra le interrogazioni presentate al titolare del dicastero del Tesoro anche quella legata a un tema di stretta attualità: la protesta degli agricoltori che si preparano a salire sul palco di Sanremo e a manifestare in piazza San Giovanni a Roma. Per i coltivatori, spiega Giorgetti, un intervento sull’Irpef agricola è in corso di valutazione: «Prevederemo eventuali specifiche franchigie per gli imprenditori agricoli, che necessitano di un effettivo sostegno da inserire nel primo veicolo utile, che potrebbe essere il decreto Milleproroghe attualmente all’esame della Camera».
Sul finanziamento delle opere comunali escluse dalla rimodulazione del Pnrr, invece, l’inquilino di via XX Settembre specifica che gli interventi già finanziati da altre fonti continuano a essere finanziati senza alcuna conseguenza dovuta all’uscita del Piano. Uscita, specifica il ministro, dovuta al fatto che le caratteristiche di queste opere non ne permettevano l’inclusione sotto il cappello del Piano.
Per i Piani Urbani Integrati (Pui) usciti dal decreto, invece, «sono in corso gli approfondimenti per l’individuazione delle risorse necessarie ad assicurarne la continuità». Il decreto Pnrr quater  necessario a dare corso ad alcune nuove misure previste dal piano, comunica il titolare del Mef, «è in fase è in elaborazione e sarà sottoposto a breve al consiglio dei ministri». Il rapporto sullo stato di avanzamento dei lavori del Pnrr, conclude Giorgetti, è in corso di aggiornamento e verrà pubblicato sul sito della Ragioneria dello Stato.
Sulla pista da bob per le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026, infine, Giorgetti comunica che la spesa complessiva per la futura gestione dell’impianto ammonta a 118,42 milioni di euro di cui 117,4 a carico delle risorse statali. Risorse ritenute sufficienti nella fase di razionalizzazione progettuale, che ha tenuto conto dell’inutilità futura delle opere. I costi sostenuti fino a oggi ammontano a 6,11 milioni di euro comprensivi dei costi di demolizione della vecchia pista di Cortina.
Fonte: Milano Finanza

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