30 Gennaio 2024
Secondo l'ultimo rapporto dell'Ufficio Studi CGIA Mestre sull'economia italiana, viene stabilito che "in Italia sono più gli sprechi della PA che l'evasione fiscale: 180 contro 83,6 mld €". Questa analisi è stata effettuata da CGIA Mestre mettendo in luce le varie inefficienze del sistema della Pubblica Amministrazione in Italia.
"Ci sono ragionevoli certezze nel ritenere che nel rapporto tra lo Stato e il contribuente italiano, il soggetto maggiormente penalizzato dai “danni” provocati dalla condotta disonorevole dell’altro non sia il primo, bensì il secondo. Considerando tutta una serie di caveat, che saranno messi in luce nel prosieguo di questa nota, la tesi dell’Ufficio studi della CGIA è la seguente: secondo il Ministero dell’Economia e delle Finanze, la dimensione economica dell’evasione in capo agli italiani assommerebbe a 83,6 miliardi di euro. Risorse che, a causa dell’infedeltà fiscale di taluni, vengono sottratte allo Stato e quindi alla collettività, danneggiando in particolare, le fasce sociali più deboli del Paese. Un importo, tuttavia, pari alla metà di quello che i cittadini e le imprese sarebbero chiamati a “sostenere” a seguito degli sprechi, degli sperperi e delle inefficienze presenti nella Pubblica Amministrazione (PA) e che, secondo gli artigiani mestrini, ammonterebbe ad almeno 180 miliardi di euro l’anno".
"L’Ufficio studi della CGIA ha ripreso ed allineato i risultati di una serie di analisi delle principali inefficienze che caratterizzano la nostra PA. In sintesi essi sono:
"Come abbiamo già evidenziato, gli effetti economici di tali malfunzionamenti, tratti da fonti diverse, non si possono sommare,
anche perché in molti casi le aree di influenza di queste analisi si accavallano. Queste avvertenze, tuttavia, non pregiudicano la correttezza del risultato della comparazione realizzata più sopra. In buona sostanza, possiamo comunque affermare che l’ammontare dell’evasione fiscale sia molto inferiore agli effetti negativi generati dal cattivo funzionamento della nostra PA che, purtroppo, continua a mantenere livelli di qualità e di quantità dei servizi offerti inferiori alla media europea".
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