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Eurostat, Pil Eurozona nel II° trimestre a +0,3%: Francia a +0,5%, Italia a -0,3% e Germania stabile

Eurostat pubblica i dati relativi al Pil nei paesi dell’Eurozona nel II° trimestre: si è registrato un incremento generale dello 0,3%. Variazioni per la Francia che cresce dello 0,5% e l'Italia cala dello 0,3%

17 Agosto 2023

Eurostat, Pil Eurozona nel II° trimestre a +0,3%: Francia a +0,5%, Italia a -0,3% e Germania stabile

Dai dati pubblicati da Eurostat riguardo la crescita del Pil nei paesi dell’Eurozona nel secondo trimestre, si è registrato un incremento generale dello 0,3%. L’Italia registra una diminuzione del 0,3%, mentre resta invariato quello della Germania, la Francia registra una crescita pari allo 0,5% e la Spagna dello 0,4%.  Nonostante l’andamento generale positivo, il dato che desta più preoccupazione e che merita un’attenzione maggiore è sicuramente quello olandese. L’Olanda registra nel secondo trimestre di quest’anno una contrazione del Pil pari allo 0,3%. Le esportazioni e la spesa delle famiglie sono significativamente diminuite dello 0,7 % e dell’ 1,6% rispetto ai primi tre mesi dell’anno a causa dell’aumento dei tassi di interesse, cresciuti nel tentativo di bloccare l’inflazione, come ha sottolineato l’Ufficio statistico olandese. Sebbene il paese sia caduto in recessione, resta forte il mercato del lavoro che registra un tasso di disoccupazione vicina ai minimi storici e pari al 3,6%. L’inflazione nei Paesi Bassi è diminuita da quanto ha raggiunto il picco del 14,5% nel settembre dello scorso anno, ma era ancora relativamente alta intorno al 6 % nel secondo trimestre del 2023. 

Gli economisti di Ing affermano che «in prospettiva vediamo un Pil molto piatto, con cifre di crescita trimestrale che rimangono vicine allo zero. I dati del secondo trimestre, a prima vista, non sembrano richiedere una modifica sostanziale dell’opinione che prevede una crescita di pochi decimi di punto percentuale per tutto il 2023». Nonostante sia sicuramente positivo il fatto che la crescita dei salari abbia superato l’inflazione, si registra un generale peggioramento dei dati sul sentiment che, considerando anche la caduta del governo, potrebbe rallentare la crescita della spesa pubblica. 

Anche il Pil dell’Ungheria ha registrato un forte calo e sta vivendo la recessione più lunga dal 1995. Secondo il premier Viktor Orban, la causa di questa crisi sono le rigide sanzioni imposte dall’Unione Europea contro la Russia a seguito dell’invasione dell’Ucraina.

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