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Def, Giorgetti: "Basta misure straordinarie, il bonus casa è da rivedere" - il testo del documento

Il ministro dell’Economia: "La recente riclassificazione dei crediti fiscali legati ai bonus edilizi da parte di Istat ha comportato il passaggio dal criterio di cassa a quello di competenza, determinando un notevole peggioramento dell’indebitamento netto (deficit) del 2022"

13 Aprile 2023

Def, Giorgetti: "Basta misure straordinarie, il bonus casa è da rivedere" - ecco il testo

Giancarlo Giorgetti, fonte Imagoeconomica

In merito al Def, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha fatto sapere che il Governo intende "rivedere l'intera materia degli incentivi edilizi" combinando l'efficientamento con la sostenibilità della finanza pubblica e l'equità distributiva. Il ministro leghista ha poi spiegato che "la normalizzazione della politica di bilancio" passa anche attraverso la revisione di incentivi come Superbonus e bonus facciate, che hanno avuto un tiraggio "nettamente superiore alle stime". 

"Il primo obiettivo - ha fatto sapere Giorgetti - è superare gradualmente alcune delle misure straordinarie attuate negli ultimi tre anni e individuare nuovi interventi sia per il sostegno ai soggetti più vulnerabili che per il rilancio dell'economia". 

Def, il testo del documento:

Def, Giorgetti: "Basta misure straordinarie, il bonus casa è da rivedere"

Le stime sul Pil del Def sono di natura "estremamente prudenziale, essendo finalizzate all'elaborazione di proiezioni di bilancio ispirate a cautela e affidabilità". Tuttavia è "del tutto realistico puntare per i prossimi anni a un aumento del tasso di crescita del Pil e dell'occupazione che vada ben oltre le previsioni del Documento, lungo un sentiero di innovazione e investimento all'insegna della transizione ecologica e digitale e dello sviluppo delle infrastrutture per la trasmissione dell'energia pulita e la mobilità sostenibile".

E ancora: "L'entità degli interventi di contrasto al caro energia per il 2023 risulta pari all'1,2 per cento del Pil. Oltre metà di tale importo è indirizzato a favore delle fasce più deboli della popolazione e delle imprese più esposte agli alti prezzi dell'energia, in linea con la raccomandazione del Consiglio europeo di privilegiare misure 'targeted'".

Capitolo Pnrr. Il ministro dell'Economia ha spiegato che l'avvio del Pnrr ha risentito della complessità e dell'innovatività di alcuni progetti, dei rincari e della scarsità di componenti e materiali, oltre che a lentezze burocratiche. Però, sono stati attuati di recente nuovi interventi finalizzati a riorganizzarne la gestione e adeguare le procedure.  "Una volta perfezionata la revisione di alcune linee progettuali - fa sapere ancora Giorgetti -, vi sono tutte le condizioni per accelerare l'attuazione di riforme e investimenti che produrranno non solo favorevoli impatti socioeconomici, ma innalzeranno anche il potenziale di crescita".

Spending review

In arrivo anche un nuovo ciclo di spending review: nel Def il governo indica il target di ulteriori "concorsi alla prossima manovra di finanza pubblica" da parte dei ministeri "con risparmi di spesa in termini di indebitamento netto pari a 300 milioni nel 2024, 500 milioni nel 2025 e 700 milioni dal 2026". Le riduzioni "si aggiungono a quanto già previsto con la precedente legge di bilancio, portando la riduzione complessiva a 1,5 miliardi nel 2024, 2 miliardi nel 2025 e 2,2 miliardi a partire dal 2026".

Rinnovi contrattuali

Nel prossimo triennio "verranno stanziate risorse per le cosiddette politiche invariate, quali quelle relative ai rinnovi contrattuali", si legge nel Def. "A queste si affiancherà un rafforzamento della revisione della spesa corrente che, con risparmi crescenti nel tempo, contribuirà alla copertura di tali politiche". 

L'indice di inflazione Ipca è fissato all'8,7% nel 2022, al 5,9% quest'anno, al 2,8% nel 2024, al 2,1% nel 2025 e al 2% nel 2026. Per le politiche invariate il Def stanzia nel 2024 lo 0,2% del Pil (4 miliardi) da cui attingere però anche per il calo delle tasse.

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