07 Marzo 2023
Fonte: imagoeconomica
Cambia la riforma fiscale. Il governo Meloni è infatti pronto ad introdurre delle novità a partire dalle tre aliquote Irpef, riduzione delle tasse alle imprese, una sforbiciata al sistema di detrazioni fiscali ed una riforma dei meccanismi che regolano i rapporti tra Entrate e contribuenti. Prenderà il via a metà marzo, come confermato dal viceministro dell'Economia Leo: "Siamo alle battute finali per poi avviare una riforma strutturale", ha detto. Il fisco, considerato "una leva per accelerare la ripresa".
L'idea del governo Meloni in merito alla riforma fiscale è quello di "riordinare tutto il sistema tributario" così da rendere "coerente il nostro ordinamento con quelle che sono le regole dell’Unione europea e internazionali". E allora ecco che arriva la revisione dell'Irpef, con un modello che scende da quattro a tre aliquote. Obiettivo: ridurre l'imposizione fiscale generale senza compromettere l'equilibrio dei conti.
I costi variano tra 6 e 10 miliardi, a seconda delle simulazioni sul punto di caduta delle aliquote. Ma l'opzione sulla quale sta lavorando il dicastero è quella di accorpare le aliquote centrali. Il ministro Giorgetti ha assicurato: "Avvieremo un processo di riduzione del carico fiscale". Quelle di oggi al 25% verrebbero portate al 35%. Per i redditi fino a 15mila euro l'ipotesi è di farle restare al 23%, al 43% sopra i 50mila.
Il governo Meloni ragiona anche di metter mano all'Ires per quanto riguarda i redditi delle società, nonché al superamento dell'Irap. È pronta la revisione del reddito d’impresa con un taglio dell’aliquota Ires per quelle imprese che decidono di investire gli utili in nuovi investimenti e in occupazione. Per l'Ires l'idea è di finanziare il taglio con una revisione dei crediti di imposta.
Quest'ultimi si sono alimentati nell'ultimo periodo in particolaremodo dei provvedimenti emergenziali che hanno portato le imprese a compensare nel 2022 un ammontare di crediti triplo rispetto al triennio 2017-2019, per 22,5 miliardi a fronte di 8.
Dove prenderà il governo Meloni i fondi per finanziare la riforma fiscale? L'idea è quella di recuperare risorse nelle cosiddette "tax expenditure", ovvero gli sconti fiscali che riducono l’imponibile tassabile (detrazioni sui mutui, quelle sanitarie, le spese del veterinario, etc). Circa 600 voci che per il viceministro Leo "cubano 156 miliardi".
Soldi che potrebbero aiutare la riduzione delle aliquote; va ricordato come se queste verranno ridotto o cancellate, chi ora ne gode vedrà un peggioramento della pressione fiscale. Il ministero sta anche ragionando sul fatto se questo taglio possa essere fatto dal contribuente piuttosto che dallo Stato. Un modo per scegliere autonomamente quali detrazioni mantenere e a quali invece dire addio.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia