Economia
10 Dicembre 2022
Fonte: Borsa Italiana
PIazza Affari chiude in frenata (-1,65%) con delisting, pesa l'incognita gas. Il FTSEMIB si insabbia in un movimento laterale improduttivo e con l'ennesimo delisting, quello di Atlantia. Sono ben 29 gli addii sul nostro listino e la cosa dovrebbe preoccupare. Ma a Palazzo Chigi tutto tace. Deboli le altre Borse europee dopo la corsa di ottobre e novembre. Il FTSE MIB si ferma a 24.277,49 punti dal primo dicembre (-1,65%), ma sono negativi anche tutti gli alti indici, dall’All Share (a 26.320, 45 punti, -1,57%) al Mid Cap e Small Cap. Perde l’1,05% anche lo Star, fermo a 47.157, 86 punti. Sta guadagnando, insomma, solo chi ha scommesso sull'indice sei mesi fa. Il trader Pietro Di Lorenzo consiglia di monitorare il livello 24700 e sottolinea il problema di liquidità che si è venuto a creare nella seconda parte del 2022.
La prima ottava di dicembre si era aperta con sedute contrastanti lunedì e martedì scorso. La prima giornata è stata una raffica di vendite, martedì sono ripartiti gli acquisti, ma il sentiment generale continua ad essere negativo. L’economia italiana dipende da quella continentale, per la quale si prevede che l’inflazione non scenderà prima di marzo 2023. Attualmente sta arrivando il picco tanto temuto dagli analisti.
PIazza Affari chiude in frenata (-1,65%) con delisting, pesa l'incognita gas. Tutti si chiedono se non sia meglio mollare l’Europa e farsi conquistare dagli Usa, dalla apparente corsa del mercato del lavoro e del settore dei servizi. E dalla possibilità che la Fed non prosegua col rialzo dei tassi da metà dicembre in poi. Varando la tanto attesa inversione della politica monetaria, la fine della sua politica aggressiva e il ritorno al livello di neutralità dei tassi (al 2,5%, un livello che la ritardataria Bce attualmente se lo sogna). Gli stati europei stanno per lanciare una montagna di bond governativi senza poter contare, come in passato, sugli acquisti sicuri della Bce. Dunque gli autorevoli emittenti hanno sguinzagliato i loro ambasciatori presso le nazioni extra Ue più ricche, per sollecitare gli acquisti. I bond italiani tengono bene per ora, ma è chiaro che la luna di miele dura finchè la premier Meloni mantiene una linea fortemente europeista e agganciata alle mosse della Nato.
Negli ultimi giorni gli Usa rafforzano la propria egemonia sull’Europa pensando a nuovi pacchetti di sanzioni contro Russia e Cina, vogliono congelare alcuni asset finanziari e commerciali strategici dei due Paesi. Qualcuno fa notare che dopo l’euforia generata dopo queste misure e anche dalle parole del numero uno della Fed Powell le sedute negative sono state ben 5 sullo S&P 500. Dunque l’atteso rally di Natale potrebbe anche essere meno smagliante delle attese. E magari sporcato dai numeri sui prezzi alla produzione Usa di novembre. A ciò si aggiunge l’emorragia del mercato cripto, che ha ridotto la capitalizzazione totale dell’1,5% negli ultimi sette giorni (del 64% dall’inizio dell’anno). Di fronte a questa situazione, molti analisti cominciano a pensare alla possibilità di pesanti revisioni al ribasso degli utili societari, anche al di sotto dei minimi dello scorso ottobre.
Piazza Affari chiude la settimana in frenata (-1,65%), pesa l'incognita gas, commenta l'analista Massimo d'Ambrosio. Concentriamo dunque l’attenzione sul prezzo del gas all’ingrosso. Al TTF di Amsterdam, principale hub europeo per la compravendita di gas, i listini fanno registrare balzi incomprensibili (fino a 164,96 euro al megawattora toccati il 1° dicembre) e altrettanto inspiegabili discese, per esempio i 134,25 euro del 6 dicembre scorso.
L’arrivo delle temperature più rigide in tutto il Vecchio Continente fa temere un calo nelle scorte di metano e quello del gas all’ingrosso presso l’hub italiano delle compravendite. La scorsa settimana quotava 0,9652 euro al metro cubo (dai precedenti 0,8260 euro al metro cubo). Questo rialzo lo vedremo impattare sulle fatture di imminente arrivo riferite a novembre 2022.A proposito di materie prime, l’oro rialza la testa a 1794 dollari l’oncia e il petrolio chiude con un prezzo pari a 70,52 dollari al barile per il Wti.
Passando a Piazza Affari, vediamo quali sono le azioni che hanno guadagnato di più nell’ultima settimana: la solita Finlogic (best performer dall’inizio dell’anno con +80,29%), Portobello, Dea Capital (+21,86% da gennaio 2022), Brunello Cucinelli (in guadagno del 15,08% da inizio 2022). Seguono Trawell Co., Piaggio (che guadagna il 6,9% e da inizio anno il 9,94%) Sanofi. Modesti profitti ma niente scivoloni per Restart, Luve, Ilpra. Tengono le posizioni Prysmian, Lucisano Media Group, Edison, Iberdrola. Bene anche Orsero e Manch.ra.ck, Gilead. Rialza la testa Bellini Nautica che con un balzo recente del 7,39% finalmente torna in territorio neutro rispetto ai prezzi di gennaio 2022. Riparte finalmente anche Italian Indipendent fondata da Lapo Elkann, anche se la strada per uscire dal tunnel è lunga: sconta ancora forti perdite (dell’89,60%) ma gli occhiali sono prodotto luxury dell’anno, dunque qualcosa si può migliorare.
Tra le azioni da tenere d’occhio per la prossima settimana ci sono vecchie e nuove glorie del listino. A Milano su Erg c’è la raccomandazione di Intesa San Paolo, che consiglia di accumulare anche i titoli Generali, Maire Tecnimont e Salcef Group. Jp Morgan ha rivisto il giudizio su Unicredit. Generali ha annunciato la cessione di un portafoglio rami vita, ma va notato che il titolo sta performando meglio dell'indice, dunque è ottimo per un portafoglio familiare. Unidata è suggerita da Intermonte. Sui mercati stranieri sono in rally Constellation Brands, che produce la birra Corona e la società cinese di intrattenimento e social Hello Group, quotata sul Nasdaq. Sul Cac 40 si distinguono Compagnie di Saint Gobain e Alstom. A Zurigo sono calde le azioni di Credit Suisse, tornate sopra la soglia di 3 franchi. Perché l’azionista di maggioranza Saudi Arab Bank (col 9,9%), secondo vari analisti, non si fermerà certo qui. Attenzione al grafico di Poste Italiane, che va bene solo in portafogli di lungo periodo. Anche Enel va riconsiderata, dopo la bocciatura recente di Standard & Poors. Il titolo ha già corso molto, ora gli analisti sono molto prudenti, solo il superamento del livello 5,40 euro potrebbe invogliare nuovi investimenti.
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