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Manovra, Bonomi: "Interventi discutibili. Flat tax? Crea sperequazione sociale". Ma Giorgetti ribatte: "Scelte coraggiose e responsabili"

Duri i commenti del presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, sulle norme presenti nella manovra 2023. Dall'altra parte, il ministro dell'Economia Giorgetti non ci sta e ribadisce: "Lavoriamo per il bene dell'Italia e degli italiani"

03 Dicembre 2022

Manovra, Bonomi: "Interventi discutibili. Flat tax? Crea sperequazione sociale". Ma Giorgetti ribatte: "Scelte coraggiose e responsabili"

Carlo Bonomi (fonte: imagoeconomica.it)

Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, duro sulla manovra 2023. Gli interventi voluti dal governo Meloni, secondo Bonomi, sono  "discutibili", la flat tax "crea sperequazioni e mina la progressività delle imposte" e le decisioni prese su lavoro e pensione non sarebbero utili al Paese. Questo il suo giudizio espresso nel corso dell'audizione alla Camera sulla legge di stabilità. Ma dall'altra parte il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ribadisce: "Con questa manovra abbiamo fatto scelte coraggiose e responsabili".

Manovra, Bonomi: "Interventi discutibili. Flat tax? Crea sperequazione sociale". Ma Giorgetti ribatte: "Scelte coraggiose e responsabili"

Gli interventi sulle pensioni, secondo Bonomi, sono "discutibili". Il presidente di Confindustria dice: "Dalla legge Fornero ci sono stati 9 interventi di salvaguardia e si è sostanzialmente coperto anche chi esodato non era e rimangono vigenti una serie di proroghe di regimi transitori per il 2024, dall'isopensione all'ape sociale, da opzione donna alle 27 clausole per i lavori usuranti", elenca. E aggiunge: "in sostanza se guardiamo ai dati di proiezione anche per il 2022 la media di persone che va in pensione sarà di 61,5 anni. E non è questo l'intervento che ci può aiutare"

Sul lavoro, sostiene: "Una strategia di svolta per l’occupabilità ha bisogno di interventi complessivi che riguardino fisco, contributi, scuola e intero sistema della formazione professionale. Tutti servizi da offrire secondo metriche che affidino le risorse a chi ottiene risultati migliori e verificabili, non ai Centri Pubblici per l’Impiego ma estendendo a livellop aritario le gare per le risorse alle molto più efficaci Agenzie Private del Lavoro. Ma di tutto questo non vediamo ancora nulla", insiste Bonomi che sollecita per questo "una strategia organica, nazionale e pluriennale " a maggior ragione "necessaria in tempi rapidi visto il percorso intrapreso dal Governo di riconfigurazione del reddito di cittadinanza".

Manovra 2023, Bonomi sulla flat tax: "Estensione regimi forfetari esistenti creano sperequazioni tra lavoro autonomo e subordinato"

"Le risorse mancate per gli investimenti delle imprese si devono anche al fatto che una parte delle risorse a disposizione, al netto degli interventi sull’energia, vengono impiegate per obiettivi a nostro avviso non prioritari in questa fase di emergenza e, comunque, discutibili nel merito. A cominciare dalla flat tax".

"L’estensione di regimi forfetari esistenti, minano il principio di progressività delle imposte e, soprattutto, creano sperequazioni tra lavoro autonomo e subordinato", ribadisce riportando stime di viale dell'Astronomia secondo le quali "l’ampliamento del regime forfetario ai redditi fino a 85mila euro comporterà un abbattimento d’imposta di circa il 50% per i contribuenti interessati." E se è vero, prosegue, che si tratta dello 0,1% del totale dei contribuenti effettivi Irpef" la conseguenza è che queste misure rappresentano l’ennesima “digressione” da quello che dovrebbe essere un percorso organico di riforma fiscale. Peraltro, la Manovra finisce per accentuare la discriminazione, in termini di trattamento impositivo, tra le diverse categorie reddituali".

E ancora: serve "una rigorosa attuazione del Pnrr, essenziale per avere la credibilità necessaria sia per ottenere le indispensabili rimodulazioni del Piano imposte dall'emergenza bellica, sia per 'giocare' in modo efficace la partita cruciale della riforma della governance economica europea", ha quindi spiegato Bonomi. "Il tempo stringe rispetto a obiettivi e traguardi di fine anno: tra questi, l'attuazione della legge sulla concorrenza, tassello basilare, e peraltro non rinviabile, per modernizzare il Paese, nonché la prosecuzione dell'azione di semplificazione di norme e procedimenti amministrativi necessaria per velocizzare gli investimenti", aggiunge Bonomi.

Carlo Bonomi conclude poi parlando dei pagamenti con il bancomat. "Non vorremmo - dice ancora - che per effetto dello spacchettamento di deleghe all'atto della formazione del governo subentrino problemi per la cabina di regia del Pnrr, che deve essere pronta a interventi di sussidiarietà dall'alto in caso di ritardi conclamati nell'attuazione di milestone e target del piano, dei bandi e delle gare da parte delle Autonomie". Confindustria infatti non comprende "la ragione per cui si sia optato per un sostanziale dietrofront in tema di pagamenti elettronici, contraddicendo un impegno preso con la Commissione europea che rientrava tra quelli funzionali alla seconda rata dei finanziamenti del Piano". E confida dunque, conclude Bonomi, "che si tratti di una mera svista, che, di fatto, rischia di rallentare il processo di digitalizzazione del Paese e ostacolare la lotta all'evasione".

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