29 Novembre 2022
Ennesimo fallimento nel controverso mondo delle criptovalute. Stavolta è la piattaforma di prestito e scambio di asset digitali BlockFi ad aver presentato istanza di insolvenza. La società la scorsa settimana aveva bloccato i prelievi dal propri portale, culmine di una crisi iniziata mesi fa e accelerata dal crollo Ftx. I due casi sono infatti strettamente legati. L'azienda di Sam Bankman-Fried aveva emesso un credito di 400 milioni di dollari nei confronti di BlockFi. L'amministratore delegato di quest'ultima, Zac Prince, nell'occasione aveva dichiarato che il finanziamento "consentirà di accedere al capitale necessario per rafforzare ulteriormente il nostro bilancio". È accaduto esattamente il contrario. L'accordo prevedeva anche una opzione per acquistare BlockFi da parte di Ftx. Cosa che non si è potuta verificare per il fallimento della prima. Dopo il collasso di Ftx infatti BlockFi ha sospeso le operazioni a causa di una "esposizione significativa" nei confronti di Ftx. Nei documenti inviati al tribunale del New Jersey, BlockFi ha dichiarato di avere circa 100 mila creditori, clienti che avevano acquistato e depositato asset digitali come Bitcoin nella società. Lo scorso anno aveva toccato la valutazione di 5 miliardi di dollari dopo aver raccolto 1,4 miliardi di investimenti da parte di venture capital americani. Una settimana fa sul proprio blog BlockFi aveva dichiarato di avere "un'esposizione significativa" nei confronti di FTX e Alameda, hedge fund collegato all’exchange di criptovalute. "Ci sono diversi scenari a nostra disposizione e stiamo lavorando per determinare la strada migliore da seguire", scriveva allora la società. Prima di dover cedere all’evidenza, e ammettere lo stato di insolvenza.
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