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Manovra 2023, Bonomi (Confindustria) attacca Meloni: "Senza visione. Serve intervento shock su cuneo fiscale". Ma con Draghi "andava tutto bene"

Il Presidente di Confindustria: "Se Meloni vuole fare deficit nel 2023 poteva dirlo subito"

23 Novembre 2022

Manovra 2023, Bonomi (Confindustria) attacca Meloni: "Senza visione. Serve intervento shock su cuneo fiscale". Ma con Draghi "andava tutto bene"
Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi ha speso parole di scarso apprezzamento per la manovra di bilancio voluta dal governo Meloni. Si tratta di una "legge di bilancio senza visione". Peserebbero, secondo Bonomi, i tempi, la progettualità e la necessità di intervenire comunque in deficit nel 2023. Ma anche l'assenza di interventi seri sul taglio al cuneo fiscale. Tutto giusto, forse, quello che dice Carlo Bonomi. Tuttavia fa scalpore il fatto che il presidente di Confindustria sia uscito così improvvisamente dal silenzio in cui sembrava essersi rifugiato durate il Governo targato Mario Draghi. D'altra parte, però, quello era il periodo dell'ottimismo, dove si ripeteva come un mantra la frase "andrà tutto bene". Carlo Bonomi ha parlato in un'intervista a La Stampa.

Bonomi: le tre incognite in materia fiscale

Tra le questioni su cui il presidente di Confindustria ha puntato il dito c'è la modalità di spesa per il caro bollette che "durerà fino a marzo, ma poi non si sa". Infatti il presidente di Confindustria parla di alcune incognite: la prima attiene al tempo e alla durata della manovra che non avrebbe una progettualità sul futuro: "Il governo non ha intrapreso scelte coraggiose e non ha detto chiaramente cosa accadrà nel 2023".
La seconda incognita per Bonomi è la questione politica, infatti, secondo lui, sembra che la manovra contenga una serie di scelte intraprese soltanto per accontentare le varie anime della maggioranza, anziché intervenire realmente sulle esigenze del paese.

Bonomi: se la Meloni vuole fare "deficit nel 2023 poteva dirlo subito"

Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi è anche molto duro con la Meloni. "Sarebbe piaciuto più un intervento alla tedesca". "I soldi per l'energia finiscono a marzo. Poi chi lo sa. È una legge di bilancio a tempo - spiega Bonomi  - giustamente, hanno concentrato due terzi degli interventi sul caro-energia, ma solo per quattro mesi. Bisognerà capire cosa succederà dopo. Oggi la legge di bilancio è prudente sui saldi, lo apprezziamo. Ma il primo aprile cosa ci aspetta?"
Ma la postilla più dura riguarda il taglio al cuneo fiscale che la politica non ha avuto il coraggio di fare: "Il mini taglio aggiuntivo vale 46 euro lordi in più al mese ai dipendenti con meno redditi". Si tratta praticamente di niente per Bonomi e secondo Confindustria serviva un "intervento shock".

Il capo degli industriali è critico sulle decisioni prese dall'esecutivo in materia fiscale: "Una vera riforma del fisco deve essere organica, deve comprendere Irap, Ires e Irpef, il Patent box abolito, la disciplina tributaria degli asset d'impresa. In Italia si interviene solo e sempre a margine dei tributi esistenti. Non è possibile andare avanti così. E poi non esiste la flat tax incrementale, esistono regimi forfetari ispirati dall'esigenza di rispondere a constituency elettorali. Se riduci le tasse sugli autonomi, il lavoratore dipendente che ha la stessa retribuzione paga tre volte tanto".

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