08 Novembre 2022
Il governo Meloni è pronto a riordinare detrazioni e deduzioni che riducono le tasse, così è spiegato nel “Rapporto programmatico sulle spese fiscali” allegato alla Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza del governo.
Già con il governo Draghi era iniziato un riordino delle detrazioni al 19%, lasciando intatte le spese sanitarie e quelle sui mutui per l’acquisto della prima casa. Le norme attuali prevedono che, dopo i 120mila euro di reddito, la detrazione sia riconosciuta ad un importo inferiore. Aumentando il reddito, la detrazione scende, fino ad azzerarsi per i contribuenti sopra i 240mila euro. Sul tavolo del governo ci sarebbe l’intenzione di dimezzare queste soglie.
La misura potrebbe essere un modo per finanziare una parte della riforma fiscale. Tutte le risorse disponibili, circa 30 miliardi di euro, saranno infatti utilizzate per fronteggiare il caro bollette.
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Le altre misure dovranno essere autofinanziabili. Una di queste è la flat tax, o meglio, un primo avvio della tassa piatta al 15%. Per le partite Iva e i professionisti si partirebbe con un rafforzamento. L’intenzione è quella di alzare la soglia di reddito, che dà diritto a pagare un’aliquota del 15%, portandola da 65mila euro fino a 85mila euro. Per i lavoratori dipendenti, invece, il meccanismo sarebbe inverso. La flat tax del 15% non si pagherebbe fino ad una certa soglia di reddito, ma solo su un reddito aggiuntivo.
Previsti in manovra anche l'innalzamento del tetto ai contanti a 5mila euro.
Per quanto riguarda l’IVA, la Meloni ha promesso che quella sui beni di prima necessità sarà ridotta al 5%. Anche qui dovrebbe trattarsi di una misura pro-natalità, perché i primi beni interessati da questa riforma sarebbero il latte e i pannolini per i neonati.
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