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Finanza

Piazza Affari, settimana decisiva dopo un'ottava in crescita (+4,46%) ecco tutte le opportunità da cogliere

I piccoli investitori hanno fatto il pieno di obbligazioni e buoni postali. Ma ora sono a caccia di occasioni. Sotto la lente Bper, Mediobanca e Mediolanum. Pronte allo sprint Stm, Diasorin, Tenaris, Moncler e Campari.

30 Ottobre 2022

Settimana dei Santi decisiva per il futuro di Piazza Affari, dopo un'ottava in crescita (+4,46%) ecco le opportunità da cogliere

L'ultima ottava di fine ottobre a Piazza Affari si è chiusa con l'indice FTSE Mib che disegna un rimbalzo a quota 22.529,20 punti e fa registrare una crescita settimanale del 4,46%. E’ stata indubbiamente una sessione interessante, ha offerto molti spunti di riflessione sui corsi della nostra inflazione che attualmente viaggia sopra l’11%. E su cosa fare per migliorare le posizioni di investimento da qui alla fine anno. Alcuni operatori sostengono i tentativi dell'indice italiano di superare il livello 22.600 punti. Ma tengono d'occhio l’andamento d altri indici fondamentali come lo S&P 500, il NASDAQ, il prezzo del petrolio Wti e Brent, il prezzo del gas naturale, l’indice Vix. Il vivace andamento di  Piazza Affari a fine ottobre, per ora non pare pronto al dietro front, semmai prelude un breve assestamento. Potrebbe verificarsi, già anche questa settimana, in area 22.150 punti. Gli ottimisti ritengono che presto il FTSE Mib potrebbe testare il livello 22.700 punti per passare al target 22.850. Da un punto di vista grafico, spiega l'analista indipendente Massimo d'Ambrosio, un dietro front repentino, con ritorno sotto 21.827,60 potrebbe fornire comunque indicazioni utili per speculare. Ma sulla correzione al ribasso l’ipotesi è cauta, è probabile che l'indice non scenderà sotto i 21.584,68 punti.

Dbrs assegna all'Italia il rating BBB (high) con outlook stabile

La settimana dell'Immacolata si apre dunque con molti temi da seguire. Il governo Meloni, proclamandosi amico della Nato, ha subito rassicurato i mercati finanziari. Punta ora a costruire un esecutivo credibile e pronto a rispettare tutti gli impegni già presi dall’Italia in ambito internazionale, soprattutto in tema di PNRR. Tant’è che l’agenzia Dbrs ha confermato il rating di lungo termine all’Italia BBB (high) con outlook stabile. Ma la transizione a destra di Palazzo Chigi è stata subito oscurata dai rialzi adottati dalla presidente Bce Lagarde, dall’aumento dei tassi di interesse di obbligazioni di stato, buoni postali e conti di deposito bancari. I piccoli investitori hanno rivisto la liquidità destinata a Piazza Affari, con eccezion fatta per quelli dedicati ad alcuni settori e a gruppi di titoli indubbiamente ‘caldi'.

Sono innanzitutto i big brand bancari retail ad apparire in fibrillazione a partire da domani. Il rialzo dei tassi da parte della Bce ha scatenato un terremoto che si è ribaltato immediatamente sul settore mutui variabili. Nomi come Mediobanca, Banca Mediolanum e Banca Bper stanno attirando l'attenzione dei traders per motivi diversi. Il gruppo Bper sta riflettendo sul tema degli esuberi, dei pre pensionamenti e altri tagli di personale che potrebbero essere attuati in primavera.  In considerazione di ciò, secondo gli ottimisti sarebbe da inserire in portafoglio adesso: il prezzo del titolo è attualmente intorno a 1,80-86 euro per azione. Un buon profitto potrebbe arrivare presto ma non senza qualche scossone, per esempio un ripiegamento di prezzo verso  il livello 1,69 euro. Il titolo della dinastia Doris, Banca Mediolanum, invece, sta viaggiando al livello 7,50 euro per azione. Potrebbe certo fare di meglio e sfiorare i 7,70 euro. Lo stesso vale per Mediobanca, che ha soddisfatto chi era convinto, negli ultimi quattro mesi,  di veder volare verso la gloria il titolo di Piazzetta Cuccia, quotato oltre 9,2 euro per azione. Vale a dire a livelli massimi rispetto agli ultimi 4 mesi. 

I big dell'energia pronti a incassare nuovi profitti stellari

Mentre aspettiamo nuove sorprese dall'indice FTSE Mib, che potrebbe centrare il target di fine anno posto a quota 23,349,89, la vera incognita è la corsa dei salari americani. Ma anche quella dei titoli energetici, con i grandi gruppi pronti a incassare nuovi profitti stellari se nessuno interviene a fermarli con gli strumenti classici della politica economica e con la transizione energetica. Nonostante gli appelli di Confindustria, non ci sono interventi che fermino all'istante il tracollo delle piccole manufatturiere, con intere filiere fiaccate dalla carenza di alcune materie prime. E le grand soffrono per il rinvio alla prossima primavera di importanti ordini da parte dei clienti. Per chi ha un portafoglio pieno di titoli azionari quotati su tutti i mercati, è bene rivalutare uno per uno gli investimenti.

Se si ha poco tempo per seguire, attenzione alle quotate industrial, troppo sensibili alle fluttuazioni dei costi energetici e del prezzo delle materie prime. Meglio optare per i fondi specializzati o selezionare solo i titoli di qualità, con prospettive di utili e dividendi stabili. Goldman Sachs consiglia di puntare su Stm che si prepara a un grande rush nei prossimi mesi. Così dovrebbe essere anche per Campari, consigliata da Banca Akros. Lo stock picking intelligente dovrebbe includere anche titoli di produttori di beni di prima necessità, prodotti per l’healtcare e la salute come i farmaceutici Diasorin (buy secondo Equita Sim) e Shedir Pharma Group (da acquistare secondo KT&Partners). Ma anche beni voluttuari, del lusso (come Moncler sostenuto da Equita) e della tecnologia come Microsoft, suggerisce Massimo D'Ambrosio. Dunque attenzione alle finte ‘offerte speciali’ nei settori chimico, petrolchimico, del turismo e delle costruzioni (come Tenaris, consigliata da Banca Akros). Sono  promettenti anche i titoli del settore assicurativo, ma solo quelli con prodotti ad alto tasso di personalizzazione e di innovazione.

 

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