21 Luglio 2022
Lagarde
La Banca centrale europea oggi giovedì 21 luglio ha alzato i tassi d'interesse di mezzo punto. Si tratta del primo rialzo dal 2011 mentre il tasso sui depositi a zero e il tasso sui prestiti marginali sale a 0,75%. È la Bce a comunicarlo ufficialmente dopo la riunione del Consiglio direttivo. Una mossa mirata a contenere l'inflazione, riportandola al 2% visto che il mese scorso nell'Eurozona è arrivata all'8,6%. Un rialzo doppio rispetto quanto paventato lo scorso giugno. Che non aiuta però i Paesi con un alto debito pubblico. È stato anche annunciato lo scudo anti-spread, ufficialmente denominato Transmission Protection Instrument (Tpi).
Ed è così che il Tpi viene presentato. Uno "strumento di protezione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria il quale assicurerà che "l'orientamento di politica monetaria sia trasmesso in modo ordinato in tutti i paesi dell'area dell'euro" ed "è un presupposto affinché la Bce possa adempiere il mandato di mantenere la stabilità dei prezzi".
La Banca Centrale Europea, in seguito ha spiegato che "nelle prossime riunioni del Consiglio direttivo sarà opportuna un'ulteriore normalizzazione dei tassi di interesse. Anticipare a oggi l'uscita dai tassi di interesse negativi consente al Consiglio direttivo di passare a un approccio in cui le decisioni sui tassi vengono prese volta per volta. L'evoluzione futura dei tassi di riferimento definita dal Consiglio direttivo continuerà a essere guidata dai dati e contribuirà al conseguimento dell'obiettivo di inflazione del 2% a medio termine".
Il Transmission Protection Instrument (Tpi) è stato varato dal consiglio direttivo. Lo strumento ha infatti il solo scopo di "sostenere l’effettiva trasmissione della politica monetaria", che i tassi di mercato troppo diseguali potrebbero danneggiare. Inoltre si spiega che lo strumento "può essere attivato di fonte a dinamiche di mercato disordinate e non giustificate che possano porre serie minacce alla trasmissione della politica monetaria" allo stesso tempo in subordine ai reinvestimenti dei titoli in scadenza acquistati nei programmi della pandemia e del quantitative easing. Gli acquisti del Tpi non sono limitati nel tempo e "non sono soggetti a restrizioni ex ante".
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