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Accise benzina, ipotesi taglio nel nuovo decreto: pronti 10-12 mld di euro

Nel nuovo decreto, previsto per fine luglio, il Governo Draghi vuole introdurre nuovi tagli sulle accise

12 Luglio 2022

Governo Draghi, ipotesi taglio delle accise nel nuovo decreto

“Faremo un nuovo decreto legge, corposo nella quantità e nelle misure”, questo è quanto dichiarato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli, uomo di fiducia del premier Mario Draghi. Oltre al Dl Aiuti, il Governo Draghi vuole puntare ad un decreto legge che vada a finanziare non solo il taglio del cuneo fiscale, ma anche il taglio delle accise.

Accise che, senza un'eventuale proroga, verranno ripristinate dal 2 agosto, con un immediato aumento del prezzo del carburante di 30 centesimi.

Governo Draghi, ipotesi taglio delle accise oltre il 2 agosto

La proposta del Governo Draghi è quella di tagliare non solo le tasse a imprese e lavoratori, e a sostenere il potere d'acquisto delle famiglie, ma anche a limitare il più possibile le accise sulla benzina.

E' dal 18 marzo che il governo Draghi, grazie al decreto Accise, ha ridotto le tasse sul carburante di 25 centesimi. Una riduzione che doveva scadere il maggio, ma con la proroga disposta sul decreto Caro Energia, la scadenza è passata all'8 luglio. E prima di tale data il Governo ha voluto prorogarla ancora una volta, fino al 2 agosto.

Purtroppo, con l'aumento del prezzo di benzina, diesel e metano, l'effetto del taglio è pressoché scomparso, tornando ad una media di 2,2 - 2,3 euro al litro.

Il governo Draghi vuole appunto intervenire sull'attuale taglio delle accise, e non solo limitandosi ad un'altra proroga. Con ben 10-12 miliardi di euro, è possibile che Draghi arrivi ad aumentare ancora di più il taglio, così da far riportare il prezzo della benzina a sotto i 2 euro.

A causa del rincaro della benzina e del gasolio, le famiglie italiane devono affrontare un aumento della spesa carburante di 600 euro in più all'anno. Senza un giusto adeguamento dei salari e delle pensioni, per le famiglie sarà sempre più difficile sostenere un discreto potere d'acquisto.

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