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Un gasdotto da Barcellona a Livorno: il progetto dell'Ue per rinunciare al gas russo

Il progetto di un enorme gasdotto che colleghi i due Paesi attraverso il Mediterraneo da costruire al massimo in due anni: "Ipotesi che va studiata"

26 Maggio 2022

Gas

Gas (fonte twitter @Agenzia_Ansa)

Un gasdotto da Barcellona a Livorno: il progetto dell'Ue per rinunciare al gas russo. Un infrastruttura sotto il mar Mediterraneo che aprirebbe nuovi scenari energetici per Spagna e Italia, ma anche per i paesi del centro e del Nord Europa. Un gasdotto che colleghi la Catalogna alla Toscana, precisamente Barcellona a Livorno, attraverso enormi tubi per un percorso di circa 700 chilometri. Il progetto richiederebbe un investimento tra i due e i tre miliardi e sarebbe ultimato al massimo in due anni, se non addirittura uno. È una delle possibilità ricomprese nel piano RePower Eu, un insieme di investimenti pensato dalla Commissione europea per ridurre e infine azzerare la dipendenza dalle fonti energetiche russe.

Un gasdotto da Barcellona a Livorno: il piano Ue per rinunciare al gas russo

L'importante infrastruttura si concilia con le caratteristiche della Spagna, che con sei rigassificatori attualmente attivi è il Paese che ne ha di più a disposizione in Europa. In questo modo il gas in forma liquida che arriva a Barcellona potrebbe essere convertito allo stato gassoso e trasportato in Italia attraverso il citato gasdotto. Uno scenario che ha implicazioni non solo energetiche ma anche geopolitiche.

Da anni, infatti, la Spagna pensa a un altro gasdotto transfrontaliero da condividere questa volta con la Francia: il Midcat. Anche questo progetto fa parte della rosa all'interno del RePower Eu e della sua realizzazione si parla da anni ma non se n'è mai fatto nulla soprattutto per l'opposizione francese. Ora la situazione potrebbe cambiare, come rivela al quotidiano spagnolo El Pais una fonte del settore energetico: "La Francia, che non aveva mai voluto il corridoio del gas con la Spagna, può essere aggirata, e questo può far riflettere l'Eliseo. La Spagna ora ha un'alternativa. Vedremo come si svilupperanno le cose".

Il colloquio tra Draghi e Sanchez e il nodo delle risorse

I colloqui tra Spagna e Italia, per mezzo delle rispettive aziende energetiche, sono già cominciati. Sempre come rivela il giornale spagnolo, lo scorso 11 maggio la società spagnola Enagás e l'italiana Snam hanno sottoscritto un protocollo d'intesa per esplorare la fattibilità del progetto. A fine marzo lo stesso presidente del Consiglio Mario Draghi aveva accennato al progetto in questi termini: "È qualcosa che può funzionare per portare risorse dal Mediterraneo meridionale al nord Europa. È solo un'ipotesi e deve essere studiata". In quella stessa occasione il premier rivelò di averne parlato col suo omologo spagnolo Pedro Sanchez

La Spagna non vorrebbe investire nulla nel progetto anche perché a guadagnarci sarebbero soprattutto altri Paesi: ad accollarsi le spese dovrebbe essere l'Italia, i Paesi del Nord o l'Europa attraverso risorse comunitarie. In ogni caso si tratta di un'infrastruttura che per motivi temporali non potrà aiutare l'Europa a raggiungere il suo obiettivo: ridurre del 66% la dipendenza dal gas russo entro la fine dell'anno. 

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