09 Novembre 2021
Fonte: Pixabay
Questa misura sarà necessaria a combattere l'evasione fiscale e rendere più trasparenti i pagamenti con contanti. Il limite attuale è di 2000 euro, ma a partire dal 1 gennaio 2022, questo tetto sarà abbassato a 1000 euro.
La stretta serve a favorire i pagamenti digitali, tracciabili e trasparenti, così da disincentivare i pagamenti in contanti e le varie operazioni in nero che favoriscono l'economica sommersa. La legge a cui risponde tale stretta è il Decreto fiscale 124 del 2019, previsto dalla legge di bilancio del 2020. Allora si era già deciso di abbassare il tetto dei pagamenti in contanti per la data del 1 gennaio 2022. Sono previste sanzioni salate nei confronti dei trasgressori, ai sensi dell'art.18 del suddetto Decreto fiscale. Esenti da questa norma sono i versamenti su conti bancari e i prelievi di contante. Il limite non sarà solo applicato a persone fisiche, ma anche a persone giuridiche come enti collettivi e società. Non solo in Italia, ma anche nel resto dell'Unione Europea si sta combattendo l'evasione fiscale con l'abbassamento dei pagamenti in contanti. L'UE nel luglio 2021, ha proposto di fissare un tetto comunitario alle operazioni in contanti a 10mila euro, per colpire “il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo”.
Un alza ed abbassa di vari esecutivi è avvenuto nella nostra Nazione. Mario Monti nel 2011 aveva già abbassato a 1.000 euro il tetto massimo dei pagamenti in contanti. A partire dal 2016, però, l'esecutivo guidato da Matteo Renzi lo aveva rialzato a 3.000 euro. La nuova stretta è arrivata solo nel 2020 ed entrerà in vigore tra due mesi. Prima di allora, si era trovata una via di mezzo, stabilendo il limite massimo dei pagamenti in contanti a 2.000 euro. In Italia, questa ulteriore modifica è la nona in venti anni.
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