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Welfare aziendale, Massagli (Aiwa): "Beneficio per i lavoratori e una spinta ai consumi"

Il Presidente dell'Associazione Italiana Welfare Aziendale: "Qualsiasi misura che vada a incrementare la busta paga è ben accetta, ma che l'incremento diventi consumo non è detto"

21 Ottobre 2021

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Il welfare aziendale oggi è “l’unica forma di erogazione che il datore di lavoro può dare al dipendente, che non è considerata reddito da lavoro, e che quindi non ha cuneo fiscale”. Lo ha sottolineato ad “Agenzia Nova” il presidente dell’Associazione italiana per il welfare aziendale (Aiwa), Emmanuele Massagli.

Massagli (Aiwa):"Se si trovano 10-15 miliardi per tagliare il cuneo, lo si faccia. Ma attenzione: l'allargamento del welfare costa molto meno ed è già lì"

Intervenendo sul Documento programmatico di bilancio (Dpb), Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, “suggerisce di tagliare il costo del lavoro, immaginando delle contribuzioni più basse. Il punto è questo: è indubbio – ha affermato Massagli – che tagliare il costo del lavoro potrebbe incentivare maggiore occupazione, però il costo del lavoro deve essere tagliato nella componente che va allo Stato, cioè sulle tasse, non tanto sui contributi”. Sono, infatti, i contributi a “costruire il futuro pensionistico della persona. Se pensiamo ai giovani di oggi, che hanno carriere discontinue, il taglio dei contributi lo si pagherebbe più avanti in termini di minori pensioni”.

Per Massagli, quindi, il welfare aziendale oggi è l'unica forma di erogazione che il datore di lavoro puo' dare al dipendente, che non è considerata reddito da lavoro e che, quindi, non ha cuneo fiscale".

Ecco perchè, ha affermato il presidente dell'Aiwa, "se si trovano 10-15 miliardi per tagliare il cuneo, lo si faccia. Ma attenzione: l'allargamento del welfare costa molto meno ed è già lì". “Qualsiasi misura che vada a incrementare la busta paga è ben accetta, ma che l'incremento diventi consumo non è detto", ha osservato il presidente dell'Aiwa, secondo cui questo “è stato il grande problema degli 80 euro di Renzi". Invece, il welfare "ha un altro vantaggio, perché inevitabilmente genera consumo". Infatti, "è cessione di beni e servizi, non di moneta. E' il datore di lavoro che si prende carico di una spesa di natura sociale del dipendente".

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