13 Aprile 2021
Intesa Sanpaolo (foto LaPresse)
Sono state presentate questa mattina on line le Linee Guida del Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo, il documento che ne indirizza l’attività nei prossimi due anni 2021-2022. Tre le tematiche prioritarie di intervento: il supporto psicologico a soggetti colpiti dalla pandemia, inserimento lavorativo e giovani. Confermati i requisiti, i tempi e le modalità di presentazione delle richieste di contributo, liberalità a fondo perduto che la Banca eroga a progetti particolarmente meritevoli. I progetti vengono individuati attraverso un processo di selezione che tiene conto del loro impatto sociale e del track record dell’ente. Le candidature devono avvenire attraverso la piattaforma raggiungibile al link: https://group.intesasanpaolo.com/it/sociale/fondo-di-beneficenza/come-richiedere-un-contributo.
Nel 2021 saranno 16 milioni di euro le risorse che il Fondo di Beneficenza ed opere di carattere sociale e culturale di Intesa Sanpaolo, in capo alla Presidenza, potrà erogare per offrire sostegno alle persone più fragili, finanziando i progetti realizzati da enti non profit impegnati a dare una risposta ai problemi del Paese causati dalla crisi sanitaria, economica e sociale.
“L'Assemblea dei soci di Intesa Sanpaolo ha la possibilità assegnare al Fondo di Beneficenza una parte degli utili e abbiamo istituito dal 2016 un regolamento che disciplina modalità di utilizzo di questi fondi. L'anno scorso- afferma il Presidente di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro - abbiamo distribuito 16 milioni di euro che sono una piccola parte che Intesa fa per scopi sociali, questa parte è destinata a interventi di piccole dimensioni, complementari e sono destinati essenzialmente ai territori nel quale operiamo in Italia, ma anche nei Paesi dove operiamo con banche controllate, o Paesi dove non siamo presenti ma che presentano necessità gravi. L'anno scorso il Fondo di Beneficenza ha affrontato problemi difficili come quello della pandemia, ha colpito i ragazzi, le persone fragili, l'occupazione. Nei confronti di queste difficoltà quest'anno il Fondo è diventato un esempio nel sociale, ha inserito questo tipo di azione nel proprio piano di impresa, quindi con degli obiettivi chiari, verificabili, visibili, un modello direi quello di Intesa Sanpaolo. Oggi il Fondo – conclude Gros Pietro - ha davanti altre sfide, una continuazione di quelle che abbiamo affrontato già l'anno scorso.”
“Nel biennio precedente avevamo individuato tre focus: la demenza senile, la dispersione scolastica e la violenza sulle donne e sui minori, al centro dell'attenzione durante il lockdown. Non abbiamo cambiato i focus quest'anno- afferma Giovanna Paladino, Responsabile della Segreteria Tecnica di Presidenza di Intesa San Paolo- erano attuali, abbiamo cercato di intervenire in maniera più significativa, utilizzando anche le riserve. L'anno scorso non avevamo i 16 milioni di quest'anno, a cui abbiamo aggiunto i soldi che avevamo da parte, abbiamo deciso di usare le riserve e di intervenire sulla ricerca in maniera più significativa, attribuendo un plafon di un 1 milione per la ricerca contro il Covid. Volevamo intervenire sulla progettualità normale correggendola in una progettualità che poteva essere espletata in una condizione di difficoltà ed emergenza. I focus servono a definire però priorità di intervento, per questo vengono cambiati ogni due anni. Abbiamo attività non solo collegate ai focus, queste sono solo il 25% del plafon sociale, ci sono anche altre iniziative che andiamo a finanziare. I tre focus del nuovo biennio sono stati individuati attraverso un'analisi di contesto, andiamo a guardare le priorità sociali che emergono. Quest'anno abbiamo avuto una rivoluzione nelle priorità per l'effetto della pandemia sull'economia, con ricadute su varie aspetti. In Italia abbiamo avuto una riduzione del Pil dell'8,9%. I tre focus di quest'anno che occupano il 25% del budget del Fondo sono: -Supporto psicologico ai malati di Covid e ai soggetti maggiormente colpiti dalla pandemia; -Formazione e inserimento lavorativo di soggetti fragili, con particolare attenzione per le nuove povertà; - Supporto agli adolescenti e ai giovani in situazione di fragilità. Ad esempio ci siamo soffermati sui ragazzi che sono rimasti a casa con la didattica a distanza, che ha portato delle discriminazioni grandi, in tutti i Paesi, 25 milioni di bambini in Europa che mangiavano a scuola, si trovano ora in situazioni di mal nutrizione. Poi ci sono problemi di digital device, non tutti possono connettersi da casa facilmente e questo crea differenze, nella distribuzione de reddito e nelle opportunità. Nuovamente abbiamo messo al centro della nostra attenzione quest'anno i ragazzi, non solo per la didattica, ma anche per il sostegno psicologico, dopo i traumi dovuti all'interruzione dei rapporti sociali, addirittura con l'aumento delle malattie ossessivo-compulsivo, malattie alimentari, suicidi, anche dovuto all'isolamento. Un focus è quindi per i ragazzi per progetti che li aiutino a riaffrontare la scuola, anche con supporto psicologico per superare un trauma difficile da gestire. Importante il focus per chi ha subito un trauma da post Covid, famiglie, malati, operatori sanitari, badanti. Fondamentale è anche l'attività di reinserimento a lavoro, che ha significato caduta dei posti di lavoro, soprattutto per le donne che hanno subito di più, molte di queste persone sono uscite dal mercato del lavoro e sono diventate inattive, siamo qui per sostenere progetti che motivino le persone a rientrare nel mondo del lavoro soprattutto le donne e i soggetti fragili. Tutti possono accedere al nostro portale- continua Giovanna Paladino - si possono inserire le richieste anche senza essere clienti, cerchiamo di aiutare soprattutto i progetti pilota e vogliamo aiutarli per un certo periodo di tempo, soprattutto nel percorso iniziale. La nostra è una liberalità quindi una donazione. Il fine ultimo è cambiare le cose e fare la differenza. Abbiamo una percentuale di progetti sostenuti che è del 45-47%, quindi quasi la metà vengono sostenuti alla fine, lo facciamo in due mesi, tutte le richieste sono inserite nella piattaforma elettronica e serve questo tempo perchè sono tante le richieste e poi c'è un'istruttoria. Per ogni pratica c'è una lunga analisi che si fa e abbiamo anche un'importante analisi di anticorruzione e antiriciclaggio. Dobbiamo valutare anche l'ente che deve essere trasparente e passare tutti i controlli. I tre nuovi focus – conclude la Responsabile della Segreteria Tecnica di Presidenza di Intesa San Paolo - Covid, inserimento lavorativo e ragazzi, sono validi per i riferimenti nazionali, ma si ha una copertura anche dei Paesi dove la Banca ha delle sussidiarie e anche quei Paesi al di sotto della soglia di sviluppo umano, sempre però previa valutazione del plafon e della bontà del progetto.”
Concluso con successo il ciclo 2019-2020, le cui Linee Guida indicavano come prioritarie iniziative collegate ad alcune tra le problematiche più urgenti a livello nazionale, ulteriormente acuite dalla diffusione della pandemia, quali povertà educativa e dispersione scolastica, violenza sulle donne e sui minori e demenza senile.
Gli ambiti di intervento per il biennio 2021-2022:
1. il supporto psicologico ai malati di Covid e ai soggetti maggiormente colpiti dalla pandemia, come risposta a uno dei molteplici rischi legati alla pandemia Covid-19 - segnalato anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità - relativo alla cosiddetta pandemic fatigue, ovvero un insieme di demotivazione e fatica nel seguire i comportamenti protettivi indispensabili per fronteggiare l’emergenza sanitaria. La fatigue tende a emergere negli individui di fronte a eventi avversi, con caratteristiche di lunga durata, tali da considerare la salute mentale un problema urgente e di dimensione significativa da affrontare tanto quanto la necessità di contenere il virus. In questo ambito rientrato a titolo di esempio progetti a favore di operatori sanitari, malati di Covid-19, familiari delle vittime, anziani, caregiver, bambini, adolescenti e giovani con disturbi psichici.
2. la formazione e l’inserimento lavorativo di soggetti fragili, con particolare attenzione per le nuove povertà. Uno dei pericoli post-Covid-19 sul fronte occupazionale è infatti la crescita della polarizzazione nel mondo del lavoro, con una maggioranza di persone senza gli strumenti per resistere alle crisi economiche e una minoranza sempre più avvantaggiata. A ciò si aggiungono le ripercussioni nella sfera familiare, con le donne spesso costrette a rinunciare al posto di lavoro per far fronte agli impegni di cura che cadono sulle loro spalle. In questo ambito rientrano a titolo d’esempio il sostegno a progetti a favore dei disoccupati a causa del Covid-19; formazione e inserimento lavorativo delle donne; interventi per il recupero degli inoccupati di lungo periodo e dei soggetti a bassa scolarizzazione; inserimento lavorativo delle persone con disabilità; rafforzamento delle competenze professionali e trasversali e orientamento al lavoro, ecc.
3. il supporto agli adolescenti e ai giovani in situazione di fragilità, un ambito che tende a essere sottovalutato in Italia con molte tematiche ancora aperte (dispersione scolastica, Neet, disoccupazione e rischio povertà per gli under 35, ecc.) che rischiano di peggiorare ulteriormente con le conseguenze indirette dell’emergenza sanitaria. Verranno pertanto sostenuti progetti come laboratori di promozione della (ri)motivazione allo studio per coloro che intendono abbandonare il percorso d’istruzione o che hanno già deciso di non proseguire; servizi di rafforzamento delle competenze digitali e di sostegno individuale allo studio online; implementazione di misure di assistenza sociale (anche a distanza) specifiche per la fascia nel passaggio tra l’adolescenza e la giovane età; percorsi di formazione professionale e di supporto alla prosecuzione degli studi per i ragazzi più fragili in uscita dalle scuole superiori; progetti di sostegno psicologico giovanile per l’uscita dalle dipendenze (alcol, droghe, gioco online, dispositivi elettronici e social network) e dai sintomi di depressione, ansia, solitudine e dai disturbi causati dall’isolamento sociale; contrasto al bullismo e al cyberbullismo, ecc.
Oltre a queste priorità, il Fondo di Beneficenza continuerà a sostenere progetti inerenti ad altre importanti tematiche sociali come il sostegno al contrasto della povertà educativa e della violenza intra familiare in tutte le sue possibili forme, la povertà sanitaria, le disabilità fisiche e intellettive e, a livello territoriale, lo sport dilettantistico inclusivo. Una parte dello stanziamento sarà a disposizione della Banca dei Territori per il sostegno - con interventi entro i 5.000 euro - di progetti a diretto impatto locale, espressione della comunità di riferimento e individuati dalle Direzioni Regionali.
Destinatari delle risorse del Fondo saranno anche le iniziative presentate da enti religiosi per il contrasto alla povertà e all’esclusione sociale a beneficio di soggetti svantaggiati e ai margini della società (area religiosa) e quelle a favore della ricerca scientifica per progetti che hanno come obiettivo il miglioramento della qualità della vita delle persone con una possibile risposta a gravi problematiche o a bisogni emergenti (area medica).
Anche a livello internazionale, il Fondo continuerà l’attività di contrasto alla povertà nel mondo per assicurare la crescita di tutti i popoli con interventi di sostegno a progetti in paesi dove Intesa Sanpaolo opera con le proprie controllate estere, interventi in Paesi con un Indice di Sviluppo Umano basso o medio e supporto ad attività nei paesi poveri o emergenti colpiti da eventi straordinari quali terremoti, alluvioni, siccità.
L’azione del Fondo Beneficenza intende contribuire alla realizzazione degli obiettivi sociali del Piano d’Impresa della Banca e si prefigge di dare un contributo al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile fissati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
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